Protagonisti assoluti sono i preziosi, manoscritti seicenteschi illustrati di Giovanni Maria Marusig, di proprietà della Biblioteca Statale Isontina, cui se ne aggiunge uno proveniente dalle collezioni della Fondazione Carigo: straordinarie fonti storiche per la città di allora.
Al contempo si rinnova, grazie alla collaborazione con KB - Delniška Družba SPA e con collezionisti privati, la sezione novecentesca della mostra, dove trova spazio una nuova pregiata selezione di opere pittoriche, tra cui spiccano Anton Zoran Mušič e Tullio Crali.
Il cuore della nuova esposizione è rappresentato dagli scritti di Giovanni Maria Marusig, sacerdote cappellano e poi confessore del convento di Santa Chiara. Nato a Gorizia nel 1641, Marusig fu autore di numerosi manoscritti, una parte legata ai suoi incarichi religiosi e una parte considerevole alla storia della sua città. Quest’ultima produzione rivela un interesse erudito per le vicende di Gorizia, unito a una viva curiosità per i fatti di cronaca e la vita quotidiana, che annotava con scrupolo e arguzia. La singolarità della sua opera risiede nella combinazione di testi in prosa e versi, alternando italiano e friulano, e in un ricco corredo di disegni che trasformano i suoi scritti in un vero e proprio "racconto per immagini".
Tra i manoscritti esposti, spicca la "Relatione del contaggio successo in Goritia & sua origine l'anno 1682", una formidabile testimonianza dell'epidemia di peste che colpì la città. In quest'opera, Marusig annotò giorno per giorno i nomi dei morti, i provvedimenti delle autorità e gli eventi di quei terribili mesi, offrendo uno spaccato unico della Gorizia del tempo. Le altre opere in mostra includono le "Morti violente e subitane", un'impressionante sequenza di delitti, condanne e suicidi accaduti tra il 1641 e il 1704; "Goritia le chiese", un approfondimento sulla storia ecclesiastica e la costruzione degli edifici sacri cittadini; “Goritia, e sua origine”, che racconta la storia di Gorizia dai primordi fino al 1705 attraverso disegni e didascalie, e un manoscritto in latino in cui l’autore si domanda se le donne abbiano più giovato o nuociuto agli uomini.
Goritihia. Tra le pieghe del tempo - 1001-2025” è una mostra in continua evoluzione, dove a rotazione trovano spazio preziose testimonianze della storia e della cultura locale, rese disponibili grazie alla sinergia con enti pubblici e privati” ha commentato la Presidente della Fondazione Carigo Roberta Demartin. “Oggi siamo orgogliosi di presentare al pubblico i manoscritti di Marusig, autentici tesori della nostra storia locale, qui esposti insieme per la prima volta, e di poter offrire un rinnovato sguardo sull’arte del XX secolo, a conferma del costante impegno della Fondazione nella tutela e valorizzazione della cultura del territorio".
Il rinnovamento di “Gorithia. Tra le pieghe del tempo - 1001-2025” prosegue infatti nella sezione dedicata al Novecento, che si arricchisce di opere significative di artisti di primo piano i cui nomi si legano al territorio goriziano, come Anton Zoran Mušič e il futurista Tullio Crali, oltre a Demetrij Cej, Rudolf Saksida, generosamente prestate da collezionisti privati e da KB - Delniška Družba SPA.
L’esposizione "Peste e cronaca nera: i manoscritti illustrati di Giovanni Maria Marusig” e la sezione “Nuovi sguardi sul Novecento" sono visitabili dal 10 settembre all’interno dello Smart Space, nella sede della Fondazione Carigo, in via Carducci 2 a Gorizia.
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