Le iniziative, sostenute complessivamente con oltre 14,5 milioni di euro, coinvolgono circa 2mila organizzazioni, tra enti del terzo settore, scuole, imprese, enti locali e altre istituzioni. Tra le diverse azioni dei progetti, sono previsti interventi in co-progettazione con i giovani, le famiglie e gli altri attori della comunità educante. Molte azioni prevedono inoltre attività attorno ai luoghi di ritrovo dei ragazzi e delle comunità, in linea con il concetto allargato di “educare”, inteso come azione svolta non solo dalla famiglia e dalla scuola, ma anche da tutti quegli attori che ruotano attorno ai bambini e ai ragazzi. Una responsabilità collettiva da svolgere in maniera coordinata: ad essere al centro, quindi, non sono tanto gli interventi rivolti direttamente ai minorenni, quanto i processi di attivazione e strutturazione delle relazioni tra i componenti della comunità.
“Sostenere le comunità educanti - spiega il presidente Marco Rossi-Doria - significa investire sul futuro del Paese, partendo dai giovani e da tutto il mondo che ruota attorno ad essi: scuola, famiglia, coetanei, quartiere, terzo settore, istituzioni, imprese”.
Si apre quindi un grande “cantiere educativo”, che interesserà le comunità educanti di tutte le regioni d’Italia per i prossimi due anni: dai quartieri delle grandi città ai borghi appenninici, fino alle reti di comuni.
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