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PROGETTO

Bilancio 2018

E' stato approvato il bilancio 2018 della Fondazione.



News pubblicata il
29 / 04 / 2019
Un patrimonio di 187,8 milioni di euro a valori di bilancio, un avanzo di gestione pari a 3,2 milioni di euro, 3.358.942 euro, suddivisi nei 400 progetti sostenuti, destinati nel 2018 allo sviluppo del territorio isontino e 2,8 milioni di euro per le erogazioni 2019: sono questi i dati che emergono dal bilancio consuntivo 2018 della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, approvato dal Consiglio di Indirizzo della stessa Fondazione, riunitosi il 29 aprile sotto la presidenza di Roberta Demartin.

IL SOSTEGNO AL TERRITORIO
Il settore cui nel 2018 sono state destinate maggiori risorse, pari al 37,1% del totale (come nel 2017), è quello del Volontariato, dal 2015 primo ambito di intervento della Fondazione. Tra gli interventi finanziati in questo settore, la maggior parte sono attinenti a servizi di carattere socio-assistenziale e a servizi di informazione e prevenzione. Di particolare rilievo l’adesione al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, iniziativa nazionale che ha consentito alla Fondazione di ottenere un credito d’imposta di quasi 500.000 euro, il sostegno agli Empori della solidarietà di Gorizia e Monfalcone, il “Progetto Sollievo” gestito dagli Ambiti socioassistenziali per venire incontro alle esigenze di assistenza domiciliare di persone non autosufficienti o con grave disabilità.
I contributi per l’Arte e la Cultura, fino al 2014 primo settore di intervento, sono aumentati rispetto al 2017 e, in misura minore, rispetto al 2016. Il 47,8% dei progetti sostenuti, pari al 39% delle erogazioni deliberate in questo settore, sono attinenti alle discipline musicali, teatrali, cinematografiche e alla danza.
All’Educazione, istruzione e formazione, la Fondazione ha destinato nel 2018 un importo complessivo di 680.744,6 euro, suddiviso in 67 progetti, dei quali 34, per 186.391 euro all’istruzione primaria; 23 interventi, per 138.753 euro, all’istruzione secondaria e 4 per 345.600 all’istruzione universitaria.
Nel campo dello Sviluppo locale ed edilizia popolare locale sono stati sostenuti 28 progetti, per un importo complessivo deliberato di 376.636,5 euro. La totalità degli interventi sovvenzionati in questo settore riguarda lo sviluppo locale.
Quanto al settore della Crescita e formazione giovanile, gli interventi sono stati 72, per euro 160.976,9 euro. Le erogazioni deliberate in questo settore si riferiscono ad attività musicali rivolte ai ragazzi; attività giovanili condotte su tutto il territorio isontino dalle numerose associazioni sportive dilettantistiche; attività di carattere teatrale, iniziative di socializzazione e formazione per bambini e ragazzi promosse da associazioni, Comuni e parrocchie, anche finalizzate al contrasto e prevenzione di alcune forme di disagio giovanile, oltre a doposcuola e centri estivi.
Al settore della Salute è stato destinato un importo di 148.808,4 euro, per un totale di 8 progetti; alla Ricerca scientifica e tecnologica 37.000 euro ripartiti nei 4 progetti sostenuti, alla Protezione e qualità ambientale 10.000 euro suddivisi in 3 interventi.
Nel 2018 l’incidenza dei progetti di importo inferiore ai 5.000 euro è ancora rilevante, pari al 19,9% sul totale erogato, ma in diminuzione rispetto agli anni precedenti (nel 2017 era pari al 21% e nel 2016 pari al 27%), a conferma della volontà della Fondazione di ridurre la dispersione degli interventi, favorendo la realizzazione di progetti condivisi fra più soggetti, a maggior impatto per il territorio, ma mantenendo nel contempo il sostegno alle tante meritevoli iniziative che l’associazionismo locale esprime e che hanno un ruolo fondamentale quale collante delle comunità.
Per quanto riguarda la distribuzione degli interventi per area geografica dei 400 progetti finanziati, per complessivi 3.358.942 euro, 159 riguardavano Gorizia, per un importo complessivo di 921.214 euro, oltre il 27% del totale; 51 sono stati i progetti sostenuti a Monfalcone, per un totale di 288.877 euro, pari all’8,6% del totale deliberato. Per quanto riguarda la Destra Isonzo i progetti finanziati sono stati 79, per un importo complessivo di 345.070 euro, pari al 10,3% del complessivo erogato. Per la Sinistra Isonzo sono stati finanziati 70 progetti, per complessivi 254.017 euro.
Gli interventi diretti, nell’ambito dei quali la Fondazione ha individuato, ideato e realizzato in prima persona obiettivi e azioni, attraverso il coinvolgimento di una rete di enti e realtà locali e fungendo da catalizzatore di risorse e progettualità, sono stati in totale 26, per un importo di 1.052.236,9 euro: il 31,3% delle risorse deliberate.
Ciò conferma il ruolo di propulsore del cambiamento che la Fondazione sta sempre più assumendo, con lo scopo di creare sinergie attorno a tematiche ed esigenze emergenti, con soluzioni innovative e sempre più efficaci.
Ne è un esempio l’intervento triennale “Fondazione CariGO GREEN³” avviato nel 2018 che, a partire dal patrimonio culturale e paesaggistico esistente, intende favorire lo sviluppo economico dei luoghi di riferimento promuovendo una rete di interventi ispirati alla green economy, al turismo sostenibile e all’uso delle tecnologie, con un approccio innovativo e poco impattante. In questo quadro di programmazione strategica, il 2018 ha visto la realizzazione del progetto pilota dedicato al Monte San Michele, con il riallestimento in chiave tecnologica e contemporanea della zona Monumentale, ovvero il Museo, le Cannoniere e gli spazi aperti, per favorire la fruizione e la conoscenza di questo luogo simbolo della Grande Guerra.
 
RELAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA
L’evoluzione del quadro economico internazionale, alle prese con diverse incertezze sulla sostenibilità della crescita, associate a quelle sulle politiche economiche, hanno influenzato negativamente i mercati finanziari tanto da rendere il 2018 uno degli anni più complessi per la gestione dei portafogli. Si registrano infatti rendimenti negativi in quasi tutte le classi di attività.
Tra le aree geografiche maggiormente colpite dalle vendite, e quindi dal calo dei mercati, si annovera anche l’Italia, mercato verso il quale la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia è, allo stato attuale, strutturalmente esposta.
A livello di patrimonio complessivo, il calo generalizzato dei mercati è stato attenuato dalla diversificazione di portafoglio che costituisce il più importante strumento di gestione dei rischi finanziari in contesti di mercato diffusamente negativi.
Il peggioramento dello scenario finanziario avvenuto nel corso della seconda parte dell’anno ha indotto la Fondazione a privilegiare un approccio prudente, sia per la componente investita direttamente sia per quella impiegata tramite risparmio gestito. Oltre ad una quota di liquidità superiore alle esigenze di tesoreria, la Fondazione ha deciso di non incrementare l’esposizione a rischi direzionali per cercare di aumentare la redditività. Tali scelte si sono rivelate corrette in quanto l’assunzione di maggiori rischi si sarebbe riflessa negativamente sulla dotazione patrimoniale della Fondazione in un anno in cui, ad eccezione del bund tedesco, tutti i principali mercati hanno registrato performance negative.
Gli strumenti del risparmio gestito, stante l’andamento particolarmente negativo dei mercati finanziari nel 2018, - quasi tutti gli indici hanno subito cali più o meno importante delle quotazioni – hanno registrato nel 2018 risultati negativi; ma l’attenzione al controllo dei rischi ha consentito comunque di conseguire un risultato economico, seppur in calo rispetto all’anno precedente, positivo.
Già da alcuni anni la Fondazione, consapevole della difficoltà di mantenere in equilibrio due obiettivi prevalentemente in conflitto, conservazione del patrimonio, massimizzando il rendimento di lungo termine e controllo della volatilità della spesa nel breve, ha intrapreso un percorso di messa a punto di un processo di attenta misurazione ed efficace controllo dei rischi nella definizione dei processi d’investimento.
Alla base di tale processo c’è il costante monitoraggio degli indicatori di rischiosità, indipendentemente dalle politiche di immobilizzazione che potrebbero neutralizzare gli effetti negativi dei mercati in termini di bilancio, ma nascondere l’effettiva consistenza patrimoniale, fino a portare la Fondazione ad erogare patrimonio.
Proprio grazie a questo modello organizzativo la Fondazione ha potuto decidere di non usufruire della possibilità fornita dal Governo in relazione alla situazione di straordinaria turbolenza dei mercati, con D.L. n. 119, del 23 ottobre 2018, all’art. 20 quater, di sospendere temporaneamente la contabilizzazione delle minusvalenze, che avrebbe consentito un’operazione di sterilizzazione dei risultati negativi, confermando quei principi di trasparenza di bilancio che da sempre la caratterizzano.
A fine 2018 il patrimonio finanziario della Fondazione ammonta a valori di bilancio a circa 187,8 milioni di euro, in aumento dal 185,9 del 2017. La valorizzazione a mercato dell’attivo finanziario ammonta invece a circa 202,7 milioni di euro, superiore al valore di bilancio ma in riduzione da fine 2017 principalmente per il calo delle quotazioni della banca conferitaria Intesa Sanpaolo.
Il divario positivo tra attivo finanziario a valori di mercato e a valori di bilancio “certifica” la solidità patrimoniale della Fondazione.
Dal 2000 al 2017, il valore contabile del patrimonio delle Fondazioni italiane è cresciuto ad un tasso medio annuo dello 0,7% e quello della Fondazione Carigo dell’1,14%. Negli ultimi 3 anni questa crescita è aumentata all’1,32% medio annuo.
Il rendimento della gestione finanziaria negli ultimi 10 anni, al di là degli effetti generati dalla volatilità, è stato fortemente inficiato dalla crescita macroscopica della tassazione, la cui incidenza, rispetto al risultato di gestione, è passata dallo 0,50% del 2001 ad oltre il 24% di quest’anno. Nell’ultimo anno è incrementata di circa 8 punti percentuali.
Nel primo trimestre del 2019, grazie ai significativi recuperi evidenziati dai mercati finanziari e ai presidi messi in campo, i risultati negativi maturati nel 2018 sugli investimenti non strategici sono stati già complessivamente recuperati.
Per quanto riguarda gli oneri, questi sono in riduzione a partire dal 2016, grazie a una politica di contenimento dei costi variabili, ma anche una riduzione di quelli fissi.
Un patrimonio di 187,8 milioni di euro a valori di bilancio, un avanzo di gestione pari a 3,2 milioni di euro, 3.358.942 euro, suddivisi nei 400 progetti sostenuti, destinati nel 2018 allo sviluppo del territorio isontino e 2,8 milioni di euro per le erogazioni 2019: sono questi i dati che emergono dal bilancio consuntivo 2018 della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, approvato dal Consiglio di Indirizzo della stessa Fondazione, riunitosi il 29 aprile sotto la presidenza di Roberta Demartin.
 
IL SOSTEGNO AL TERRITORIO
Il settore cui nel 2018 sono state destinate maggiori risorse, pari al 37,1% del totale (come nel 2017), è quello del Volontariato, dal 2015 primo ambito di intervento della Fondazione. Tra gli interventi finanziati in questo settore, la maggior parte sono attinenti a servizi di carattere socio-assistenziale e a servizi di informazione e prevenzione. Di particolare rilievo l’adesione al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, iniziativa nazionale che ha consentito alla Fondazione di ottenere un credito d’imposta di quasi 500.000 euro, il sostegno agli Empori della solidarietà di Gorizia e Monfalcone, il “Progetto Sollievo” gestito dagli Ambiti socioassistenziali per venire incontro alle esigenze di assistenza domiciliare di persone non autosufficienti o con grave disabilità.
I contributi per l’Arte e la Cultura, fino al 2014 primo settore di intervento, sono aumentati rispetto al 2017 e, in misura minore, rispetto al 2016. Il 47,8% dei progetti sostenuti, pari al 39% delle erogazioni deliberate in questo settore, sono attinenti alle discipline musicali, teatrali, cinematografiche e alla danza.
All’Educazione, istruzione e formazione, la Fondazione ha destinato nel 2018 un importo complessivo di 680.744,6 euro, suddiviso in 67 progetti, dei quali 34, per 186.391 euro all’istruzione primaria; 23 interventi, per 138.753 euro, all’istruzione secondaria e 4 per 345.600 all’istruzione universitaria.
Nel campo dello Sviluppo locale ed edilizia popolare locale sono stati sostenuti 28 progetti, per un importo complessivo deliberato di 376.636,5 euro. La totalità degli interventi sovvenzionati in questo settore riguarda lo sviluppo locale.
Quanto al settore della Crescita e formazione giovanile, gli interventi sono stati 72, per euro 160.976,9 euro. Le erogazioni deliberate in questo settore si riferiscono ad attività musicali rivolte ai ragazzi; attività giovanili condotte su tutto il territorio isontino dalle numerose associazioni sportive dilettantistiche; attività di carattere teatrale, iniziative di socializzazione e formazione per bambini e ragazzi promosse da associazioni, Comuni e parrocchie, anche finalizzate al contrasto e prevenzione di alcune forme di disagio giovanile, oltre a doposcuola e centri estivi.
Al settore della Salute è stato destinato un importo di 148.808,4 euro, per un totale di 8 progetti; alla Ricerca scientifica e tecnologica 37.000 euro ripartiti nei 4 progetti sostenuti, alla Protezione e qualità ambientale 10.000 euro suddivisi in 3 interventi.
Nel 2018 l’incidenza dei progetti di importo inferiore ai 5.000 euro è ancora rilevante, pari al 19,9% sul totale erogato, ma in diminuzione rispetto agli anni precedenti (nel 2017 era pari al 21% e nel 2016 pari al 27%), a conferma della volontà della Fondazione di ridurre la dispersione degli interventi, favorendo la realizzazione di progetti condivisi fra più soggetti, a maggior impatto per il territorio, ma mantenendo nel contempo il sostegno alle tante meritevoli iniziative che l’associazionismo locale esprime e che hanno un ruolo fondamentale quale collante delle comunità.
Per quanto riguarda la distribuzione degli interventi per area geografica dei 400 progetti finanziati, per complessivi 3.358.942 euro, 159 riguardavano Gorizia, per un importo complessivo di 921.214 euro, oltre il 27% del totale; 51 sono stati i progetti sostenuti a Monfalcone, per un totale di 288.877 euro, pari all’8,6% del totale deliberato. Per quanto riguarda la Destra Isonzo i progetti finanziati sono stati 79, per un importo complessivo di 345.070 euro, pari al 10,3% del complessivo erogato. Per la Sinistra Isonzo sono stati finanziati 70 progetti, per complessivi 254.017 euro.
Gli interventi diretti, nell’ambito dei quali la Fondazione ha individuato, ideato e realizzato in prima persona obiettivi e azioni, attraverso il coinvolgimento di una rete di enti e realtà locali e fungendo da catalizzatore di risorse e progettualità, sono stati in totale 26, per un importo di 1.052.236,9 euro: il 31,3% delle risorse deliberate.
Ciò conferma il ruolo di propulsore del cambiamento che la Fondazione sta sempre più assumendo, con lo scopo di creare sinergie attorno a tematiche ed esigenze emergenti, con soluzioni innovative e sempre più efficaci.
Ne è un esempio l’intervento triennale “Fondazione CariGO GREEN³” avviato nel 2018 che, a partire dal patrimonio culturale e paesaggistico esistente, intende favorire lo sviluppo economico dei luoghi di riferimento promuovendo una rete di interventi ispirati alla green economy, al turismo sostenibile e all’uso delle tecnologie, con un approccio innovativo e poco impattante. In questo quadro di programmazione strategica, il 2018 ha visto la realizzazione del progetto pilota dedicato al Monte San Michele, con il riallestimento in chiave tecnologica e contemporanea della zona Monumentale, ovvero il Museo, le Cannoniere e gli spazi aperti, per favorire la fruizione e la conoscenza di questo luogo simbolo della Grande Guerra.
 
RELAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA
L’evoluzione del quadro economico internazionale, alle prese con diverse incertezze sulla sostenibilità della crescita, associate a quelle sulle politiche economiche, hanno influenzato negativamente i mercati finanziari tanto da rendere il 2018 uno degli anni più complessi per la gestione dei portafogli. Si registrano infatti rendimenti negativi in quasi tutte le classi di attività.
Tra le aree geografiche maggiormente colpite dalle vendite, e quindi dal calo dei mercati, si annovera anche l’Italia, mercato verso il quale la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia è, allo stato attuale, strutturalmente esposta.
A livello di patrimonio complessivo, il calo generalizzato dei mercati è stato attenuato dalla diversificazione di portafoglio che costituisce il più importante strumento di gestione dei rischi finanziari in contesti di mercato diffusamente negativi.
Il peggioramento dello scenario finanziario avvenuto nel corso della seconda parte dell’anno ha indotto la Fondazione a privilegiare un approccio prudente, sia per la componente investita direttamente sia per quella impiegata tramite risparmio gestito. Oltre ad una quota di liquidità superiore alle esigenze di tesoreria, la Fondazione ha deciso di non incrementare l’esposizione a rischi direzionali per cercare di aumentare la redditività. Tali scelte si sono rivelate corrette in quanto l’assunzione di maggiori rischi si sarebbe riflessa negativamente sulla dotazione patrimoniale della Fondazione in un anno in cui, ad eccezione del bund tedesco, tutti i principali mercati hanno registrato performance negative.
Gli strumenti del risparmio gestito, stante l’andamento particolarmente negativo dei mercati finanziari nel 2018, - quasi tutti gli indici hanno subito cali più o meno importante delle quotazioni – hanno registrato nel 2018 risultati negativi; ma l’attenzione al controllo dei rischi ha consentito comunque di conseguire un risultato economico, seppur in calo rispetto all’anno precedente, positivo.
Già da alcuni anni la Fondazione, consapevole della difficoltà di mantenere in equilibrio due obiettivi prevalentemente in conflitto, conservazione del patrimonio, massimizzando il rendimento di lungo termine e controllo della volatilità della spesa nel breve, ha intrapreso un percorso di messa a punto di un processo di attenta misurazione ed efficace controllo dei rischi nella definizione dei processi d’investimento.
Alla base di tale processo c’è il costante monitoraggio degli indicatori di rischiosità, indipendentemente dalle politiche di immobilizzazione che potrebbero neutralizzare gli effetti negativi dei mercati in termini di bilancio, ma nascondere l’effettiva consistenza patrimoniale, fino a portare la Fondazione ad erogare patrimonio.
Proprio grazie a questo modello organizzativo la Fondazione ha potuto decidere di non usufruire della possibilità fornita dal Governo in relazione alla situazione di straordinaria turbolenza dei mercati, con D.L. n. 119, del 23 ottobre 2018, all’art. 20 quater, di sospendere temporaneamente la contabilizzazione delle minusvalenze, che avrebbe consentito un’operazione di sterilizzazione dei risultati negativi, confermando quei principi di trasparenza di bilancio che da sempre la caratterizzano.
A fine 2018 il patrimonio finanziario della Fondazione ammonta a valori di bilancio a circa 187,8 milioni di euro, in aumento dal 185,9 del 2017. La valorizzazione a mercato dell’attivo finanziario ammonta invece a circa 202,7 milioni di euro, superiore al valore di bilancio ma in riduzione da fine 2017 principalmente per il calo delle quotazioni della banca conferitaria Intesa Sanpaolo.
Il divario positivo tra attivo finanziario a valori di mercato e a valori di bilancio “certifica” la solidità patrimoniale della Fondazione.
Dal 2000 al 2017, il valore contabile del patrimonio delle Fondazioni italiane è cresciuto ad un tasso medio annuo dello 0,7% e quello della Fondazione Carigo dell’1,14%. Negli ultimi 3 anni questa crescita è aumentata all’1,32% medio annuo.
Il rendimento della gestione finanziaria negli ultimi 10 anni, al di là degli effetti generati dalla volatilità, è stato fortemente inficiato dalla crescita macroscopica della tassazione, la cui incidenza, rispetto al risultato di gestione, è passata dallo 0,50% del 2001 ad oltre il 24% di quest’anno. Nell’ultimo anno è incrementata di circa 8 punti percentuali.
Nel primo trimestre del 2019, grazie ai significativi recuperi evidenziati dai mercati finanziari e ai presidi messi in campo, i risultati negativi maturati nel 2018 sugli investimenti non strategici sono stati già complessivamente recuperati.
Per quanto riguarda gli oneri, questi sono in riduzione a partire dal 2016, grazie a una politica di contenimento dei costi variabili, ma anche una riduzione di quelli fissi.

 
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