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PROGETTO

Consorzio acque dell'Agro monfalconese, corografica

Anonimo

Anni '10 del '900

Informazioni

Titolo Consorzio acque dell'Agro monfalconese, corografica
Acquisizione Asta Stadion, Trieste, 2 dicembre 2005, lotto n. 499
Autore Anonimo
Categoria Pianta corografica
Collocazione Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia
Cornice Legno e vetro, 163x119 cm
Dimensioni 155x110 cm
Epoca Anni '10 del '900
Iscrizioni
Materiale tecnica Stampa litografica a colori su carta
N inventario FC 336
N inventario fotografico F:\JPG 336
Nomefile Scheda 336.xls
Proprieta Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Provenienza Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine
Restauri 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 10 agosto 2006
Stampa Litografia E. Passero di G. Chiesa - Udine
Stato conservazione Buono
Valore assicurativo
Bibliografia R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
R. Curci, Antonio Bauzon cartellonista e poeta, Romans d'Isonzo, 1983, pp. non numerate.
P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002.
"Pesca e Ambiente. Notiziario d’informazione dell’Ente Tutela Pesca del Friuli Venezia Giulia", Graphart, Trieste, Numero 3 - Dicembre 2008.
Note Mappa corografica dell'agro monfalconese. Bonificare (da “bonum facere”), è parola da intendersi in senso ampio, e il termine include certamente anche gli interventi attuati per rendere fertili le campagne soggette a siccità. Nel monfalconese erano tali tutti i terreni della cosiddetta alta pianura, (originata dallo spaglio delle ghiaie alluvionali isontine), ovvero la fascia compresa tra la linea di risorgenza e il Carso. Pur a stretto contatto con le aree impaludate e ricche d’acqua del litorale, paradossalmente questa era una plaga arida e assetata, abitata da una popolazione rassegnata ad un’esistenza di stenti. Fino a tutto il XIX secolo la pratica dell’irrigazione nel territorio era rimasta sostanzialmente limitata a comprensori di ridotta estensione adiacenti alle rogge di Sagrado e di Turriaco, due piccoli canali derivati dall’Isonzo per fornire forza motrice ad altrettanti mulini esistenti probabilmente già nel ‘500. Da queste rogge i contadini, con ingegnosi espedienti, traevano modesti quantitativi d’acqua per migliorare la produttività agricola. La vittoria definitiva sulla piaga atavica della siccità fu conseguita però solo negli anni a cavallo fra ‘800 e ‘900: furono proprio gli effetti benefici osservati in queste due piccole aree a indurre alcuni illuminati personaggi locali dell’epoca a propugnare e diffondere l’idea di una grande rete irrigua che abbracciasse l’intero territorio. Sotto questa spinta, nel 1873 venne costituito fra i proprietari terrieri della zona il Consorzio Acque dell’Agro Monfalconese, soggetto consortile che l’ing. Eduard Markus, imperial regio ispettore ministeriale inviato da Vienna a sovraintedere il progetto dell’opera, ebbe a definire “…realizzazione unica nel suo genere in tutto l’Impero Asburgico…” Dopo alcuni anni spesi a reperire gli ingenti finanziamenti necessari e a perfezionare i progetti, nel 1894 ebbero inizio i lavori. Le opere furono inaugurate domenica 25 giugno 1905, con la solennità che l’evento meritava, alla presenza del Ministro dell’Agricoltura dell’Impero Asburgico e delle maggiori autorità. Dopo pochi anni ci fu la Grande Guerra, e i gravissimi danni subiti dalla rete di canali richiesero una ricostruzione che si protrasse fino al 1926.
Riferimenti Vedi scheda autore
Vedi scheda Stabilimento Passero-Chiesa
Vedi scheda pubblicità commerciale

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