Informazioni
| Titolo | Regate nazionali a vela, Pola 1926 |
| Acquisizione | Asta Stadion, Trieste, 2 dicembre 2005, lotto n. 446 |
| Autore | Gigi Vidris |
| Categoria | Manifesto istituzionale |
| Collocazione | Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia |
| Cornice | Legno e vetro, 147x107 cm |
| Dimensioni | 140x100 cm |
| Epoca | 1926 |
| Iscrizioni | G Vidr |
| Materiale tecnica | Stampa litografica a colori su carta |
| N inventario | FC 335 |
| N inventario fotografico | F:\JPG 335 |
| Nomefile | Scheda 335.xls |
| Proprieta | Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia |
| Provenienza | Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa,Udine |
| Restauri | 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 10 agosto 2006 |
| Stampa | Litografia G. Chiesa - Udine |
| Stato conservazione | Discreto. Scolorimento del'intera superficie litografata. |
| Valore assicurativo | 1.200,00/1.600,00 Euro |
| Bibliografia | R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
R. Curci, Antonio Bauzon cartellonista e poeta, Romans d'Isonzo, 1983, pp. non numerate. P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002. R. Curci, Una "palestra di cartellonismo a Udine: appunti su Antonio Bauzon e Pietro Antonio Sencig, in "Arte in Friuli, Arte a Trieste" n.3, Arti grafiche friulane, Udine, 1979, pp. 119-124. |
| Note | Un grande artista, nato a Pola nel 1897, Vidris è un autodidatta, ma con forti influenze monacensi, tipiche dell'area giuliana, i cui artisti facevano delle accademie di Monaco e Vienna una meta indispensabile per la loro formazione. Vidris è lo spirito arguto dell'esodo da Pola; egli incarna, con le vignette per El spin, tra il 1945 e il 1947, la drammaticità della maggior città istriana che vide oltre il 90% della sua popolazione esodare compatta con l'avvento dei poteri titini e l'annessione alla Jugoslavia. Ma Gigi Vidris, e il catalogo lo dimostra, passò, giovanissimo, da flessuose linee liberty che rieccheggiano il triestino Wostry, ad un disegno del tutto nuovo con un tratto spatolato ed una compattezza di figura che, partendo forse da una influenza cubo-futurista, incarna un novecentismo squisitamente personale, la cui originalità conobbe gli elogi di uno dei migliori critici locali e nazionali: Silvio Benco. Con l'attività di illustratore e vignettista per Candido oltre a portare il dramma dell'esodo all'attenzione di tutta Italia, fu egli stesso consacrato come grande disegnatore nazionale. Muore negli Stati Uniti nel 1976. Il Club Nautico Pietas Julia nasce il 14 agosto 1886 a Pola, da cui prende l’antico nome latino ed è quindi uno dei più antichi circoli nautici italiani.
Si dedicherà, come si evince dall’atto costitutivo, alla pratica degli sport della voga e della vela, ma la chiara connotazione patriottica filo italiana lo rendono subito inviso alle autorità austriache a cui queste terre erano assoggettate. I difficili rapporti con l’Imperial Regio Governo culmineranno allo scoppio della Grande Guerra, quando vengono internati come sovversivi il presidente Oscar Rossi e altri membri del Consiglio direttivo e la Società viene sciolta d’ autorità. Nel periodo aureo che va dal 1926 al 1946 emergono nelle specialità remiere atleti di grandissimo valore, come Alberto Flaccio, Giovanni Pinat, Ettore Mirk, Leopoldo Bari, Roman Beltrame, Bruno Puia, i fratelli Gigante, Gianni Polonio, Attilio De Grassi, Carlo Alessandrino e tanti altri.
Anche nella vela, la flotta del circolo si fa più numerosa ed agguerrita mettendo in campo
di regata imbarcazioni dai nomi prestigiosi per l’epoca come: Tartini, Mimi, Eros, Euro, Caprera, Argia e naturalmente la splendida Elly (già Liebling) di proprietà del presidente Rossi. “La Vela”, bollettino mensile della Federazione scriverà: “Le vittorie della Pietas Julia sono infinite. Fa di ciò fede il magnifico medagliere ed i moltissimi trofei…” |
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