Informazioni
| Titolo | Tre donne con lira |
| Acquisizione | Asta Stadion, Trieste, 2 dicembre 2005, lotto n. 406 |
| Autore | Antonio Bauzon |
| Categoria | Manifesto istituzionale (?) |
| Collocazione | Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia |
| Cornice | Legno e vetro, 145x110 cm |
| Dimensioni | 140x100 cm |
| Epoca | Inizi '900 |
| Iscrizioni | Firmato [basso dx]: a. bauzon |
| Materiale tecnica | Bozzetto - Matita e tempera su carta |
| N inventario | FC327 |
| N inventario fotografico | F:\JPG 327 |
| Nomefile | Scheda 327.xls |
| Proprieta | Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia |
| Provenienza | Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine |
| Restauri | 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 10 agosto 2006 |
| Stampa | Litografia E. Passero di G. Chiesa |
| Stato conservazione | Buono |
| Valore assicurativo | 2.000,00/3.000,00 Euro |
| Bibliografia | R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
R. Curci, Antonio Bauzon cartellonista e poeta, Romans d'Isonzo, 1983, pp. non numerate. P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002. L. V. Masini, Liberty, Art nouveau: un'avventura artistica internazionale tra rivoluzione e reazione, tra cosmopolitismo e provincia tra costante ed effimero, tra sublime e stravagante, Giunti Editore, Milano, 2000, p. 16. J. Sambrook, Pre-Raphaelitism : a collection of critical essays, University of Chicago Press, Chicago, 1974. |
| Note | Dall'ultimo decennio del XIX secolo sino allo scoppio della prima guerra mondiale l'Art Nouveau (Liberty in Italia) costituisce il trait d'union della cultura grafica per oltre un ventennio. Il manifesto, influenzato da questa corrente stilistica, ricorre spesso ad un'immagine allusiva e tende verso una rappresentazione più simbolica, lontana dalla realtà che spesso attinge da soggetti allegorici e mitologici. In Italia si osserva inoltre un importante legame stilistico con l’Inghilterra oltre che la predilezione per serpeggianti motivi floreali e fitomorfi (da qui la denominazione di stile Floreale), caratteristiche che si possono osservare anche in questo bozzetto firmato Antonio Bauzon in cui lo spazio centrale, probabilmente riservato al testo, è incorniciato asimmetricamente da tre figure femminili, richiamo immediato alle donne-simbolo dell'universo iconografico dei Preraffaelliti: personaggi biblici e storici, eroine letterarie e mitologiche, inquietanti apparizioni, donne borghesi che seducono o che sanno resistere alla tentazione. Per quanto riguarda lo sfondo della cornice dipinta, dorata ed intarsiata da linee sinuose che tratteggiano steli fioriti, appare invece evidente l'influenza del Sezessionstil austriaco, ed in particolare alla suggestiva pittura di Gustav Klimt. Il manifesto è firmato a. bauzon in basso a destra. In Tre donne con lira, come in altri bozzetti del Bauzon (nn.) si rileva ancora nell'autore una chiara adesione agli stilemi dell'Art Nouveau, certamente consolidati durante le saltuarie collaborazioni con la rivista Simplizissimus, oltre che ad un impianto compositivo del manifesto di fine XIX-inizi XX secolo, inteso non come strumento di comunicazione pubblicitaria bensì di divulgazione di manifestazioni ed eventi (opere liriche, teatrali, spettacoli musicali, feste popolari), in cui l'immagine, sebbene sempre più preziosa ed elaborata, funge da cornice alla parte scritta (si vedano, a tale proposito, i bozzetti del fondo Chiesa nn. che, mancanti di testo, presentano solo la parte illustrata e i bozzetti eseguiti da Giuseppe Sigon in P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e
dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002, pp. 36-37). Il prototipo adottato in questa ed in altre affiche realizzate per manifestazioni culturali è infatti quello più "convenzionale", con ampio spazio per le scritte - nomi, luoghi e, dettagliatamente specificate le varianti del costo di eventuali biglietti - e le decorazioni relegate alla funzione di cornice allegorica. |
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