Informazioni
| Titolo | Una notte all'isola misteriosa |
| Acquisizione | Asta Stadion, Trieste, 2 dicembre 2005, lotto n. 441 |
| Autore | Antonio Rubino (attr.) |
| Categoria | Manifesto pubblicitario (?) |
| Collocazione | Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia |
| Cornice | Legno e vetro, 110x80 cm |
| Dimensioni | 100x70 cm |
| Epoca | Anni '20 |
| Iscrizioni | |
| Materiale tecnica | Stampa litografica a colori su carta |
| N inventario | FC 311 |
| N inventario fotografico | F:\JPG 311 |
| Nomefile | Scheda 311.xls |
| Proprieta | Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia |
| Provenienza | Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine |
| Restauri | 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 10 agosto 2006 |
| Stampa | Lit. G. Chiesa - Udine |
| Stato conservazione | Buono. |
| Valore assicurativo | 400,00/600,00 Euro |
| Bibliografia | R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130. P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002. P. Pallottino, Storia dell'illustrazione italiana. Cinque secoli di immagini riprodotte, Edizioni Zanichelli, Bologna, 1988. AA.VV., Depero e Rubino. Ovvero il futurismo spiegato ai bambini ed il bambino spiegato ai futuristi, Mazzotta Editore, Milano, 1999. |
| Note | Immagine curiosa e farsesca, forse realizzata in occasione di una rappresentazione teatrale, in cui si vede uno strano personaggio che indossa un'armatura a piastre, comunemente associata ai cavalieri dell'Europa tardo-medievale, insolitamente corredata da scarpe con ghette, corto gonnellino, papillon, monocolo e cappello a cilindro. Baffetti e lungo bocchino fumante gli decorano il volto. Dispotico e arrogante - ed evidentemente in difetto d'equilibrio visto l'ombrello canarino che adopera per sostenersi - l'anomalo cavaliere appoggia la gamba sinistra, ghetta in bella vista, sul dorso di un colorato quanto prostrato indigeno piumato. In lontananza fluttua nel mare una galera dalla bandiera - simile a quelle per la segnalazione marittima - che mostra una stella a cinque punte ed un fascio littorio, simbolo del potere e dell'autorità. Il manifesto è stato vistato dalla Questura di Fiume. Manifesto attribuito ad Antonio Augusto Rubino. Nato il 15 maggio 1880 a Sanremo (Imperia), Antonio Rubino inizia a collaborare al "Giornalino della Domenica" nel 1907 e alla fine dell'anno successivo passa al "Corriere dei Piccoli", diventando in breve tempo uno dei più prolifici e importanti autori di questo popolarissimo settimanale, per il quale crea numerosi personaggi: da Quadratino a Viperetta, da Pino e Pina a Lola e Lalla, al Generale Bombarda. "Giornalista per ragazzi, favolista, autore di libretti e di commedie, decoratore di ambienti, scenografo, attore, polemista, regista di disegni animati e persino, nei ritagli di tempo, raccoglitore di olive" – così Rubino si definisce nel Curriculum ridiculum. Ma fu anche poeta, pittore, illustratore, ceramista, compositore musicale. Durante la Prima guerra mondiale collabora assiduamente a "La Tradotta", una rivista destinata ai soldati, per la quale ha tra l'altro dato vita al caporale C. Piglio, sempre pronto a elargire consigli non richiesti a chiunque gli capiti a tiro, e all'eroico Muscolo Mattia. Nel 1927 passa al "Balilla", disegnando le favole di Esopo, due anni dopo fonda e dirige "Mondo Bambino" e nel 1931 inizia una lunga collaborazione con la Mondadori, assumendo la direzione di "Topolino" dal 1935 al 1940. In seguito si dedica all'animazione, occupandosi tra l'altro de "Il paese dei ranocchi" e di "Crescendo rossiniano", e alla pittura. Nel 1955 riprende a collaborare al "Corriere dei Piccoli", ma il suo affascinante e personalissimo stile liberty non incontra più il favore del pubblico e nel 1959 si ritira definitivamente. Antonio Rubino è morto a Baiardo (Imperia) il primo luglio 1964. |
| Riferimenti | Vedi scheda autore Vedi scheda Stabilimento Passero-Chiesa Vedi scheda pubblicità commerciale |