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Brevetto Becchi Forlì

Pietro Antonio Sencig

1925

Informazioni

Titolo Brevetto Becchi Forlì
Acquisizione Asta Stadion, Trieste, 2 dicembre 2005, lotto n. 415
Autore Pietro Antonio Sencig
Categoria Manifesto pubblicitario
Collocazione Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia
Cornice Legno e vetro, 102x79 cm
Dimensioni 72x96 cm
Epoca 1925
Iscrizioni Firmato [alto sx]: P.A. Sencig Udine
Materiale tecnica Stampa litografica a colori su carta
N inventario FC296
N inventario fotografico F:\JPG 296
Nomefile Scheda 296.xls
Proprieta Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Provenienza Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa,Udine
Restauri 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 10 agosto 2006
Stampa Litografia Passero di G. Chiesa - Udine
Stato conservazione Buono.
Valore assicurativo 100,00/200,00 Euro
Bibliografia R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
R. Curci, Una "palestra di cartellonismo a Udine: appunti su Antonio Bauzon e Pietro Antonio Sencig, in "Arte in Friuli, Arte a Trieste" n.3, Arti grafiche friulane, Udine, 1979, pp. 119-124.
P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002.
AA.VV., Monografia industriale di Forlì, ed. a cura del Municipio di Forlì, La Poligrafica Romagnola, Forlì 1926.
E. Caruso, Forlì. Città e cittadini tra Ottocento e Novecento, Edizioni del Girasole, Forlì 1992.
Note Nato a trieste il 6 luglio 1875 ed attivo nella città giuliana nei primi anni del '900, Sencig (poi Senci) si dedica soprattutto alla grafica  applicata alla cartolina e a varie forme di ricorrenza o pubblicità come locandine o manifesti. Disegna per la Lega Nazionale, per la Festa del Grillo. Nel 1923 si trasferisce definitivamente a Udine ed avvia un rapporto di collaborazione con lo Stabilimento Passero-Chiesa di cui diviene il principale disegnatore "interno" conseguendo un'attività cartellonistica di un certo spessore. Si esprime con una grafica di ascendenza austriaca fatta di solido e brillante naturalismo che porta negli anni '20 ad una dimensione più popolare e a tratti fumettistica. L'artista si evolve poi verso una stilizzazione che negli anni '30 si impregna di novecentismo e raggiunge esiti di esasperata geometrizzazione. Muore a Udine il 2 novembre 1952. L'azienda Becchi viene costituita nel 1858 da Pietro Becchi anche se, in realtà, già nel 1850 lo stesso Pietro e suo padre Valerio avevano avviato l'attività produttiva. Nel primo anno di attività vengono fabbricate circa venti stufe. Negli anni seguenti Pietro Becchi lavora e studia alacremente nell'intento di perfezionare il proprio prodotto e da questi studi nasce la stufa monolitica in cotto d'argilla. La geniale inventiva di Pietro Becchi rende Forlì uno dei centri più importanti e rinomati, a livello europeo, nella produzione di stufe in cotto, per oltre mezzo secolo. Già intorno al 1870 l'azienda comincia ad assumere una dimensione regionale, dimensione che oltrepassa i confini nazionali quando viene creata la stufa a "cassettoni", chiamata poi "stufa a ripiani". Numerosissimi sono i mercati conquistati, quali ad esempio il Sudamerica e tutto il bacino del Mediterraneo. Negli anni tra il 1900 e il 1910 l'azienda vince ben 15 medaglie d'oro e altre importanti onorificenze alle esposizioni di Londra, Parigi, Lione, Marsiglia, Bordeaux, Roma, Perugia, Foligno e altre. Parallelamente a questo dinamico sviluppo tecnico si verifica anche un consistente sviluppo commerciale, tanto che la produzione viene progressivamente incrementata raggiungendo, nel 1906, le 1.500 stufe. In quello stesso anno muore Pietro Becchi e
l'unica figlia Norina, per salvare le sorti dell'azienda, ne affida la conduzione al noto industriale forlivese Ettore Benini, che se ne occupa fino al 1919, anno in cui la fabbrica ritorna ad essere guidata dalla famiglia Becchi.Viene rilevata infatti dai nipoti Pietro e Giuseppe Mattioli Carpi che la battezzano "Ditta Eredi di Pietro Becchi". Il manifesto pubblicitario della Becchi propone in primo piano il modello della stufa "a piani" alimentata da due fanciulli,probabilmente ad indicare la semplicità del funzionamento di tale stufa ideata a fine '800.
Riferimenti Vedi scheda autore
Vedi scheda Stabilimento Passero-Chiesa
Vedi scheda pubblicità commerciale

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