Informazioni
Titolo | Antoniazzi Prosecchina Conegliano V. |
Acquisizione | Asta Stadion, Trieste, 2 dicembre 2005, lotto n. 426 |
Autore | L. R. Varese |
Categoria | Bozzetto pubblicitario |
Collocazione | Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia |
Cornice | Legno e vetro, 106x77 cm |
Dimensioni | 98x69 cm |
Epoca | Anni '30 |
Iscrizioni | Firmato [al centro dx]: L. R. Varese |
Materiale tecnica | Tempera e matita, collage su carta |
N inventario | FC292 |
N inventario fotografico | F:\JPG 292 |
Nomefile | Scheda 292.xls |
Proprieta | Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia |
Provenienza | Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa,Udine |
Restauri | 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 10 agosto 2006 |
Stampa | Litografia E. Passero di G. Chiesa - Udine |
Stato conservazione | Buono. |
Valore assicurativo | 300,00/400,00 Euro |
Bibliografia | R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002. M. Gallo, I manifesti nella storia e nel costume, Mondadori, Milano, 1972. A. Villari (a cura di), L'arte della pubblicità. Il manifesto italiano e le avanguardie 1920-1940, Silvana Editoriale, Milano, 2008. |
Note | Il bozzetto, destinato alla reclamizzazione della Prosecchina prodotta dalla ditta Antoniazzi, fondata nel 1881, fa parte di quelle realizzazioni andate definendosi in special modo negli anni Trenta, appartenenti alla cosiddetta area "Foto + Grafica", nelle quali coesistevano e s'integravano gli uni con gli altri elementi vari, anche fotografici, ritagliati ed opportunamente inseriti in composizioni grafiche di base pittorica. Accanto alla bottiglia di prosecco, dalla tradizionale etichetta raffigurante la famosa torre detta "della Campana" che identifica il Castello di Conegliano che menziona il nome della ditta veneta, un calice tracciato in poche linee sul quale, come incollate alla fittizia superficie in vetro, si leggono le qualità del brandy Antoniazzi riserva Vessopè, "speciale, superiore, fine". Retrostante la bottiglia e parzialmente nascosto da essa un uomo, o meglio, la sua testa stilizzata, il caratteristico cappello d'alpino sul capo, il cui sorriso è anticipatore del piacere che proverà nel degustare l'invitante bevanda. In questo, come in molti manifesti degli anni Trenta, si legge l'eco di tendenze figurative europee, dai razionalismi architettonici e geometrici, il cui esempio proviene dalla tedesca Bauhaus e dall'Olanda costruttivista, alle geometrizzazioni cubiste, che prevedono forme sintetiche e chiaramente leggibili. Al futurismo vanno invece riportati il dominante andamento dinamico della grafica del periodo, la semplificazione bidimensionale delle forme, la costruzione per linee diagonali e, in generale, il tono giocoso che, invece di imitare la realtà, inventa un tipo di linguaggio alternativo e ben riconoscibile. |
Riferimenti | Vedi scheda autore
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