Informazioni
Titolo | Udine, Estate friulana |
Acquisizione | Asta Stadion, Trieste, 2 dicembre 2005, lotto n. 470 |
Autore | Ugo Grignaschi |
Categoria | Manifesto istituzionale |
Collocazione | Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia |
Cornice | Legno e vetro, 108x73 cm |
Dimensioni | 100x70 cm |
Epoca | 1935 |
Iscrizioni | Firmato [alto dx]: U. Grignaschi |
Materiale tecnica | Stampa litografica a colori su carta |
N inventario | FC 272 |
N inventario fotografico | F:\JPG 272 |
Nomefile | Scheda 272.xls |
Proprieta | Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia |
Provenienza | Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine |
Restauri | 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 10 agosto 2006 |
Stampa | Grafiche Chiesa - Udine |
Stato conservazione | Discreto. Scolorimento dell'intera superficie litografica. |
Valore assicurativo | 700,00/1.000,00 Euro |
Bibliografia | R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002. A. Villari (a cura di), L'arte della pubblicità. Il manifesto italiano e le avanguardie 190-1940, Silvana Editoriale, Milano, 2008. A. Gagliardi, Il corporativismo fascista, Edizioni Laterza, Roma, 2010. |
Note | Manifesto realizzato da Ugo Grignaschi, artista nato a Grado nel 1887 , pittore di vedute, di ritratti, di composizioni religiose, affreschista. Attivo soprattutto a Grado, sua città natale, in Friuli e a Monaco di Baviera. Incorniciato dal fascio littorio, il manifesto è composto da una parte di testo, che propone il ricco programma delle attività dell'Estate Friulana, e da una parte illustrata che mostra elementi distintivi della cartellonistica degli anni '30 oltre all'eco di tendenze figurative europee: le convenzioni figurative prevedono così forme volumetriche, funzionali, sintetiche, chiaramente leggibili. I colori si fanno uniformi e compatti, mentre la composizione viene spesso costruita sull'asse diagonale. Immancabili i richiami al movimento e alla velocità: la scattante silhouette di un cavallo sovrapposta ad un'automobile rombante e tre audaci aerei - retaggio dell'aeropittura del secondo futurismo - che solcano il cielo udinese. Il manifesto è stato realizzato per la promozione dell'Estate Friulana, manifestazione promossa dal Partito Nazionale Fascista e dall'O.N.D. di Udine. La celebrazione delle forze aeree italiane ritorna anche nel manifesto del 1934 con tre monoplani stilizzati che solcano il cielo sopra uno scorcio del Castello e del campanile della Chiesa di S.Maria. In questo esemplare, la varietà delle manifestazioni pubblicizzate ha richiesto una complessa e retorica scenografia: accanto al fascio littorio (con la consueta sigla Partito Nazionale Fascista, Opera Nazionale Dopolavoro), vi è lo scaglione dello stemma di Udine, distorto in una fascia ricurva che si fonde con la raffigurazione grafica di una silhouette equina in corsa, a sua volta, sovrapposta ad un elegante bolide a quattro ruote (il prototipo della fiat 1100 mille miglia, che entra in produzione nel ‘38). Stilisticamente nella figura dell’automobile si nota una nascente tendenza alla stilizzazione e alla ricerca della rappresentazione del dinamismo, che sotto l’influsso delle avanguardie, parzialmente tocca anche la nostra regione, si veda la bella prova di Tullio Crali del 1933 per il I campionato interprovinciale di radiomotociclismo a Gorizia, con una geometrizzante figura di pilota che si
“amalgama” con le linee ideali dell’aria e della velocità (FC 170). L'Opera Nazionale Dopolavoro (abbreviato O.N.D.) è un'associazione creata il 1 maggio 1925 dal regime fascista col compito di occuparsi del tempo libero dei lavoratori. Per definizione statutaria "cura l'elevazione morale e fisica del popolo, attraverso lo sport, l'escursionismo, il turismo, l'educazione artistica, la cultura popolare, l'assistenza sociale, igienica, sanitaria, ed il perfezionamento professionale". L'Opera Nazionale Dopolavoro rientrava in quel piano di massimizzazione dei costumi e delle abitudini tesa a plasmare l'uomo nuovo, avviato dal regime nel corso del ventennio: l'obbiettivo era costruire stili di vita generalizzati che fossero d'uopo nell'opera di polarizzazione nazionale. L'OND rappresenta uno degli aspetti più caratteristici dello stato totalitario. Con l'istituzione di questo ente, infatti, il partito fascista ha avuto sempre più la possibilità di penetrare nel tessuto sociale, riducendo lo spazio di manovra delle opposizioni al regime. L'OND offriva dei servizi reali e concreti alla popolazione che così tendeva sempre meno a contestare il regime. Allo stesso tempo gli stessi vertici del Partito Fascista riuscivano tramite l'OND a tenere sotto controllo in maniera abbastanza capillare l'umore della popolazione. I nuovi intrattenimenti fascisti tuttavia non riuscirono a sovrastare del tutto la vecchia sociabilità popolare (bocciofile, corali ecc), che continuarono ad avere i maggior numero di praticanti iscritti. |
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