Informazioni
| Titolo | I Mostra Provinciale e Sagra delle Ciliegie, Gorizia 1932 |
| Acquisizione | Asta Stadion, Trieste, 2 dicembre 2005, lotto n. 482 |
| Autore | Tulli Crali |
| Categoria | Manifesto istituzionale |
| Collocazione | Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia |
| Cornice | Legno e vetro, 108x78 cm |
| Dimensioni | 100x70 cm |
| Epoca | 1932 |
| Iscrizioni | Firmato [alto sx]: Crali |
| Materiale tecnica | Stampa litografica a colori su carta |
| N inventario | FC 269 |
| N inventario fotografico | F:\JPG 269 |
| Nomefile | Scheda 269.xls |
| Proprieta | Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia |
| Provenienza | Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine |
| Restauri | 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 10 agosto 2006 |
| Stampa | Litografia G. Chiesa - Udine |
| Stato conservazione | Discreto. Scolorimento dell'intera superficie litografica |
| Valore assicurativo | 900,00/1.200,00 Euro |
| Bibliografia | R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
R. Curci, Antonio Bauzon cartellonista e poeta, Romans d'Isonzo, 1983, pp. non numerate. P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002. R. Curci, Una "palestra di cartellonismo a Udine: appunti su Antonio Bauzon e Pietro Antonio Sencig, in "Arte in Friuli, Arte a Trieste" n.3, Arti grafiche friulane, Udine, 1979, pp. 119-124. |
| Note | Più “popolare” ma non meno incisivo de "La Bottega d'Arte", il suo primo lavoro eseguito per lo Stabilimento Chiesa, il manifesto realizzato da Tullio Crali in occasione della Sagra delle Ciliegie tenutasi a Gorizia nel 1932 mostra uno stile essenziale, dalle forme sintetiche e "meccaniche". Nato a Igalo (Croazia) nel 1910, Tullio Crali visse a Zara fino all’età di dodici anni e nel 1922 si stabilì con la famiglia a Gorizia. Iniziò a dipingere acquerelli con forme geometriche stilizzate, intersezioni e immagini astratte ispirate a Balla, Boccioni e Prampolini e firmati con lo pseudonimo di "Balzo Fiamma". Prese quindi a frequentare la bottega di "sior Clemente", intagliatore, doratore e corniciaio, che gli preparava i cartoni e che gli fece conoscere gli artisti goriziani de Finetti, Melius, Gorsè e Del Neri. Nel 1929, anno che sancì la nascita ufficiale dell’Aeropittura, Crali strinse contatti con Martinetti ed entrò nel Movimento Futurista. A Trieste nel ’31 incontrò per la prima volta Marinetti, al quale lo legò sempre un sentimento di grande ammirazione e affetto. Realizzò composizioni polimateriche a soggetto cosmico e bozzetti di scenografie per le sue sintesi teatrali. Dopo aver presentato le proprie opere a Trieste, Padova, Roma e Milano, nel 1932, su invito di Marinetti, espose i suoi lavori a Parigi, alla Prima Esposizione Aeropittori Futuristi Italiani, al seguito di Marinetti. Nello stesso anno conseguì il diploma di maturità artistica all’Accademia di Venezia e realizzò cartelloni pubblicitari e bozzetti di moda futurista. Nel 1933 fu presente per la prima volta alla Biennale di Venezia con l’opera Rivoluzione di mondi, che distrusse subito dopo l’esposizione. Nel decennio successivo partecipò a diverse edizioni della Quadriennale romana (1935, 1939 e 1943) e della Biennale di Venezia, dove, nel 1940, venne allestita una sua sala personale. Tra il 1950 e il 1958 visse a Parigi, dove insegnò in un liceo italiano; durante alcune escursioni sulla costa della Bretagna, colse l'ispirazione per le sue composizioni litiche, chiamate "sassintesi" ed esposte, per la prima volta a Milano nel 1961. Dal 1962 al 1966 si trasferì
al Cairo dove insegnò presso la locale Scuola d'Arte italiana. Rientrato in patria, si stabilì a Milano, dove continuò la sua intensa attività pittorica e dove si spense il 5 agosto del 2000. |
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