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PROGETTO

Federazione Nazionale Arditi d'Italia. Convegno regionale

Pietro Antonio Sencig

1923

Informazioni

Titolo Federazione Nazionale Arditi d'Italia. Convegno regionale
Acquisizione Legno e vetro, 108x78 cm
Autore Pietro Antonio Sencig
Categoria Manifesto istituzionale
Collocazione Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia
Cornice Legno e vetro, 108x78 cm
Dimensioni 100x70 cm
Epoca 1923
Iscrizioni Firmato [alto dx]: P. A. Sencig Udine
Materiale tecnica Stampa litografica a colori su carta
N inventario FC 266
N inventario fotografico F:\JPG 266
Nomefile Scheda 266.xls
Proprieta Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Provenienza Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine
Restauri 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007
Stampa Lit. G. Chiesa - Udine
Stato conservazione Buono
Valore assicurativo 000,00/000,00 Euro
Bibliografia R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002.
G. Rochat, Gli Arditi della Grande Guerra, LEG, Gorizia, 1990.
M. Gallo, I manifesti nella storia e nel costume, Arrnoldo Mondadori Editore, Milano, 1972.
Note Manifesto realizzato da Senci in occasione del Convegno Regionale della Federazione Nazionale Arditi d'Italia avvenuto a Udine nel 1923. Quest'opera determina il passaggio di Sencig dai modelli viennesi a una grafica che risente del mutamento avvenuto nella grafica italiana dopo la grande prova della propaganda di guerra: non è, infatti, senza significato che il bozzetto derivi da una cartolina illustrata, siglata CF, in ricordo della presa di Gorizia l’8 agosto 1916. Gli Arditi furono una specialità della fanteria del Regio Esercito durante la prima guerra mondiale. La specialità fu brevemente ricostituita durante la seconda guerra mondiale con l'attivazione del 10º Reggimento Arditi (15 settembre 1942 - settembre 1943). I primi nuclei di Arditi nacquero e si addestrarono a Manzano (Udine), in località "Sdricca", dove tuttora si celebra una commemorazione ed una rievocazione l'ultima domenica di luglio. In seguito, gli Arditi divennero un corpo speciale d'assalto. Fra le due guerre gli arditi si riunirono nell'Associazione Nazionale Arditi d'Italia (ANAI), fondata dal capitano Mario Carli, poi tra i membri del cosiddetto "fascismo delle origini", lo stesso che scrisse assieme a Marinetti l'articolo Arditi non gendarmi. La maggioranza degli arditi aderì al movimento fascista, anche se l'adesione non fu unanime, come risulta dall'esperienza degli Arditi del Popolo (frangia secessionista romana dell'ANAI, schierata politicamente sulle posizioni del socialismo massimalista). Venne fondata la FNAI (Federazione Nazionale Arditi D'Italia) il 23 ottobre 1922 da Mussolini che aveva sciolto l'ANAI considerata poco affidabile per il fascismo e nella FNAI confluirono un gran numero di Arditi. La Federazione Nazionale Arditi d’Italia è stata fondata dai Reduci dei Reparti d’Assalto per conservare e tramandare alle generazioni successive la memoria di quanti combatterono e caddero sul campo di battaglia del primo conflitto mondiale. Nato a Trieste il 6 luglio 1875 ed attivo nella città giuliana nei primi anni del '900, Pietro Antonio Sencig (poi Senci) si dedica soprattutto alla grafica applicata alla cartolina e a varie forme
di ricorrenza o pubblicità come locandine o manifesti. Disegna per la Lega Nazionale, per la festa del grillo. Nel 1923 si trasferisce definitivamente a Udine ed avvia un rapporto di collaborazione con lo stabilimento Passero-Chiesa di cui diviene il principale disegnatore "interno" conseguendo un'attività cartellonistica di un certo spessore. Si esprime con una grafica di ascendenza austriaca fatta di solido e brillante naturalismo che porta negli anni '20 ad una dimensione più popolare e a tratti fumettistica. L'artista si evolve poi verso una stilizzazione che negli anni '30 si impregna di novecentismo e raggiunge esiti di esasperata geometrizzazione. Muore a Udine il 2 novembre 1952.
Riferimenti Vedi scheda autore
Vedi scheda Stabilimento Passero-Chiesa
Vedi scheda pubblicità commerciale

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