Informazioni
Titolo | American Cordiale Catarozzi Verona |
Acquisizione | LEG |
Autore | Antonio Bauzon |
Categoria | Manifesto pubblicitario |
Collocazione | Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia |
Cornice | |
Dimensioni | 134x46 cm |
Epoca | Inizi del '900 |
Iscrizioni | |
Materiale tecnica | Stampa litografica a colori su carta |
N inventario | FC 239 |
N inventario fotografico | F:\JPG 239 |
Nomefile | Scheda 239.xls |
Proprieta | Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia |
Provenienza | Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine |
Restauri | 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007 |
Stampa | Litografia E. Passero - Udine |
Stato conservazione | Buono |
Valore assicurativo | 000,00/000,00 Euro |
Bibliografia | R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
R. Curci, Antonio Bauzon cartellonista e poeta, Romans d'Isonzo, 1983, pp. non numerate. P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002. Max Gallo, I manifesti nella storia del costume, Mondadori Editore, Milano, 1972. |
Note | Parte destra di manifesto attribuito ad Antonio Bauzon e realizzato per la promozione dell'American Cordiale della distilleria Catarozzi di Verona. Nel parco di un caffè, seduta al tavolo, un'elegante signora candidamente vestita che timidamente si porta il ventaglio al petto. Una giovane cameriera, seducente anch'essa, con in mano il vassoio su cui è posata una bottiglia della gustosa bevanda, guarda la donna in abito bianco, forse per servirla prontamente o forse per sognare, immedesimars,i anche se soltanto per un istante, con quell'avvenente signora. In secondo piano altre figure, dame e gentiluomini, si godono la freschezza dell'aria e la compagnia dei commensali. Scena ricca di eleganza che riflette pienamente le atmosfere affascinanti e spensierate della Belle Époque. Inevitabile il rapporto ed il confronto con le opere di Marcello Dudovich che con maestria, innovazione ed eleganza seppe applicare alle sue creazioni un modello Liberty meno estetizzante e più organicamente inserito nei processi produttivi della società industriale. Altro modello a cui l'artista si è ispirato per realizzare soggetti come quello illustrato nella pubblicità dell'American Cordiale Catarozzi, è il celebre impressionista Pierre-Auguste Renoir, noto per i suoi dipinti che raccontano con realismo ed incanto la Joie de vivre dell'alta società parigina dell'epoca. Pittore, grafico, vignettista, verseggiatore, nasce a Trieste il 4 marzo del 1879, si forma a Milano, dove collabora con Carrà, e a Monaco di Baviera dove frequenta l’Accademia ed è attratto dall’ambiente culturale che gravita attorno alla rivista “Simplicissimus” per la quale lavora oltre che per il giornale satirico “Pasquino” di Torino. Si stabilisce per un breve periodo a Firenze per ritornare nuovamente a Versa ove, alla sua attività pittorica aggiunge quella di poeta in friulano. Assiduo collaboratore delle riviste “Pagine friulane”, “Le nuove pagine” e “Forum Iulii” disegna anche per lo “Strolic furlan” del 1937 e '38. Nel 1957 i suoi versi vengono pubblicati a Udine nel volumetto Poisiis di A. B. La sua attività grafica si svolge nei primi quindici anni del secolo quando, tra l’altro, nel 1907, ottiene un importante
riconoscimento alla “Mostra Friulana d’arte decorativa”. Muore il 12 aprile 1952. Scrive di lui Giorgio Faggin: “Antonio Bauzon, di padre goriziano e madre di Viscone, nacque nel 1879 a Trieste dove passò la fanciullezza e compì i primi studi di pittura. Studi che poi continuò e completò a Milano e a Monaco di Baviera. Più che come poeta il Bauzon è probabilmente importante proprio come pittore e illustratore. Fu tra l’altro cartellonista tra i primissimi del Litorale. Come nel caso del contemporaneo Vittorio Cadèl, che fu pure pittore e poeta, entrambe le forme di creatività appaiono essenziali e, se vogliamo, complementari. Divenuto apprezzato vignettista del “Pasquino” di Torino e del “Simplizissimus” di Monaco, prima della guerra del ’14 Antonio Bauzon si ritirò nel paese di Versa, dove visse dei proventi che gli dava la campagna posseduta dalla famiglia, “inoperoso per l’arte e per la poesia” (B. Chiurlo, Antologia, cit. p.409). E a Versa (che nel 1928 cessò di essere Comune autonomo, divenendo frazione di Romans) trascinò tutto il resto della sua vita. Cieco, obeso, malato, e costretto sempre a letto, si spense nel 1952” |
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