Informazioni
Titolo | Settimana del vino istriano Pola 1937 |
Acquisizione | LEG |
Autore | Gigi Vidris |
Categoria | Manifesto istituzionale |
Collocazione | Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia |
Cornice | |
Dimensioni | 100x70 cm |
Epoca | 1937 |
Iscrizioni | Firmato e datato [alto dx]: Vidris XV |
Materiale tecnica | Stampa litografica a colori su carta |
N inventario | FC 164 |
N inventario fotografico | F:\JPG 164 |
Nomefile | Scheda 164.xls |
Proprieta | Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia |
Provenienza | Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine |
Restauri | 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007 |
Stampa | Grafiche Chiesa Udine |
Stato conservazione | Buono |
Valore assicurativo | 000,00/000,00 Euro |
Bibliografia | R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
R. Curci, Antonio Bauzon cartellonista e poeta, Romans d'Isonzo, 1983, pp. non numerate. P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002. M. Gallo, I manifesti nella storia del costume, Mondadori Editore, Milano, 1972. |
Note | Manifesto realizzato da Gigi Vidris nel 1937 in occasione della Settimana del vino istriano di Pola passata, dopo la caduta dell'impero nel 1918, sotto l'Italia (si vedano, a tale proposito, nn. FC 165-271). Lontanissimo dalla verve della locandina realizzata per la Premiata distilleria Ausonia di Pola nel 1922 l'affiche trova invece chiare assonanze nell'opera di Gino de Finetti creata in occasione della Mostra Agricola e Artigianale del Mobile (FC 066-117-282) in cui, attraverso pochi e conosciuti oggetti posati su una tavola, viene raccontata la semplice quotidianità di luoghi familiari. Nato a Pola nel 1897, autodidatta, Gigi Vidris si occupò di pittura, presente con la sua tecnica innovativa nell'arte giuliana degli anni '30, ma eccelse come grafico satirico nelle vignette che per lunghi anni avrebbe fornito soprattutto alla rivista “Candido”, quindicinale umoristico fondato nel 1945 a Milano da Giovanni Mosca e Giovannino Guareschi. Passato da una vena iniziale che riusciva a coniugare il grottesco con le sinuosità più eteree del Liberty ad una grafica dei primissimi anni '20 (Distillerie Ausonia, 1922) che nulla aveva da invidiare ad artisti come Mauzan o Maga, Gigi Vidris, rivelò una pittura originalissima, seppur inseribile nella dimensione del Novecento. Divenne poi, con le vignette su El Spin di Fola tra il 1945 e il 1947, il cantore della tragedia dell'esodo del popolo istriano. Incarnando la drammaticità della maggior città istriana che vide oltre il novanta per cento della sua popolazione esodare con l'avvento dei poteri titini e l'annessione alla Jugoslavia. Morì a Torino nel 1976. |
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