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Gorizia, Manifestazioni rievocatrici 24 maggio 1915 - 24 maggio 1935

Anonimo

1935

Informazioni

Titolo Gorizia, Manifestazioni rievocatrici 24 maggio 1915 - 24 maggio 1935
Acquisizione LEG
Autore Anonimo
Categoria Manifesto istituzionale
Collocazione Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia
Cornice Legno e vetro, 110x80 cm
Dimensioni 100x69 cm
Epoca 1935
Iscrizioni
Materiale tecnica Stampa litografica a colori su carta
N inventario FC 160
N inventario fotografico F:\JPG 160
Nomefile Scheda 160.xls
Proprieta Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Provenienza Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine
Restauri 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007
Stampa Grafiche - Chiesa - Udine
Stato conservazione Buono
Valore assicurativo 500,00/700,00 Euro
Bibliografia R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
R. Curci, Antonio Bauzon cartellonista e poeta, Romans d'Isonzo, 1983, pp. non numerate.
P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002.
R. Curci, Una "palestra di cartellonismo a Udine: appunti su Antonio Bauzon e Pietro Antonio Sencig, in "Arte in Friuli, Arte a Trieste" n.3, Arti grafiche friulane, Udine, 1979, pp. 119-124.
Note Manifesto realizzato in occasione delle manifestazioni rievocatrici organizzate a Gorizia nel luglio del 1935. Presenti nell'affiche i principali emblemi del capoluogo isontino, terra di sanguinose battaglie avvenute nel corso del primo conflitto mondiale. In primo piano, tinte dal cupo colore dell'ombra, le sagome di due soldati accanto ad un minaccioso cannone, ed oltre la collina su cui giace, minaccioso e minacciato, il medievale maniero dietro al quale si stagliano i tristemente noti colli segnati da feroci combattimenti. Tra queste alture, nella valle, scorre il fiume Isonzo, anch'esso scenario di penosi avvenimenti. Simboli di dolore ma anche di rinascita di cui il manto celeste che li sovrasta ne è foriero. Tra le brillanti stelle che lo infervorano, un verso tratto da una poesia di Vittorio Locchi, La Sagra di Santa Gorizia. Il poema segue passo passo, attraverso le stagioni, alcune compagnie di fanti stanziate nella zona del Basso Isonzo. Il culmine della narrazione è rappresentato dalla notte del 7 agosto, data dell'azione militare che condurrà l'esercito italiano dentro Gorizia.
Riferimenti Vedi scheda autore
Vedi scheda Stabilimento Passero-Chiesa
Vedi scheda pubblicità commerciale

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