Informazioni
Titolo | Udine, Prima Mostra Opera Nazionale Balilla |
Acquisizione | LEG |
Autore | Anonimo |
Categoria | Manifesto istituzionale |
Collocazione | Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia |
Cornice | |
Dimensioni | 100x70 cm |
Epoca | 1933 |
Iscrizioni | |
Materiale tecnica | Stampa litografica a colori su carta |
N inventario | FC 152 |
N inventario fotografico | F:\JPG 152 |
Nomefile | Scheda 152.xls |
Proprieta | Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia |
Provenienza | Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine |
Restauri | 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007 |
Stampa | Grafiche Chiesa Udine |
Stato conservazione | Buono |
Valore assicurativo | 000,00/000,00 Euro |
Bibliografia | R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002. M. Gallo, I manifesti nella storia del costume, Mondadori Editore, Milano, 1972. A. Villari, L'arte della pubblicità. Il manifesto italiano e le avanguardie 1920-1940, Silvana Editoriale, Milano, 2008. L. Goldoni, E. Sermasi, Fiero l'occhio svelto il passo, Mondadori Editore, Milano, 1979. |
Note | Manifesto realizzato in occasione della Prima Mostra O.N.B. allestita a Udine nella primavera del 1933. L'Opera Nazionale Balilla (ONB) fu un organo del Partito Nazionale Fascista (PNF) a carattere parascolastico e paramilitare. Fondata nel 1926 come ente autonomo, l'ONB confluì, insieme ai Fasci giovanili di combattimento, nella GIL (Gioventù Italiana del Littorio) a partire dal 1937. La denominazione fu ispirata alla figura di Giovan Battista Perasso detto "Balilla", il giovane genovese che secondo la tradizione avrebbe dato inizio alla rivolta contro gli occupanti austriaci nel 1746: un'immagine di modello rivoluzionario cara al regime fascista. Le istituzioni di controllo sociale realizzate dal regime fascista, quale l'O. N. B., furono largamente rivolte ai giovani. Essendo mito ed organizzazione gli strumenti fondamentali della politica di massa, era indispensabile assorbire l'energia delle masse e convertirla in un'arma politica efficace e gestibile. La “rivoluzione continua, creazione perenne ed inesauribile di una nuova civiltà politica “ non poteva avere inizio e concretarsi se non canalizzando l'esuberanza e la voglia di riscatto dei giovani. Solo cosi era possibile rinnovare completamente la società e tagliare definitivamente ogni legame con il passato. Dunque fascistizzare le masse significava, anzitutto, fascistizzare i giovani: il loro ruolo per la creazione del consenso era essenziale. I giovani furono inevitabilmente “stereotipatizzati” in quanto protagonisti del rinnovamento sociale: il mito della gioventù divenne un punto di riferimento fondamentale per ideare i modelli culturali e comportamentali da imporre attraverso le istituzioni di controllo. Il fascismo doveva creare le condizioni per dare vita ad un'adesione volontaria attraverso l'organizzazione delle masse, per costituire una collettività di “uomini nuovi” che fossero “cittadini - soldati “ e che, come tali, s'impegnassero per difendere ed incrementare il patrimonio culturale ed economico apportato dal regime al paese. L'O.N.B. fu una delle più importanti istituzioni realizzate per questo scopo e gestite direttamente dal regime. |
Riferimenti | Vedi scheda autore
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