Informazioni
Titolo | In vetta al pensiero la patria |
Acquisizione | LEG |
Autore | Anonimo |
Categoria | Bozzetto istituzionale |
Collocazione | Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia |
Cornice | |
Dimensioni | 63x40 cm |
Epoca | Anni '20-'30 |
Iscrizioni | |
Materiale tecnica | Matita e tempera su carta |
N inventario | FC113 |
N inventario fotografico | F:\JPG 113 |
Nomefile | Scheda 113.xls |
Proprieta | Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia |
Provenienza | Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa,Udine |
Restauri | 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007 |
Stampa | Litografia G. Chiesa - Udine |
Stato conservazione | Buono |
Valore assicurativo | 000,00/000,00 Euro |
Bibliografia | P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002.
M. Gallo, I manifesti nella storia del costume, Mondadori, Milano, 1972. A. Villari (a cura di), L'arte della pubblicità. Il manifesto italiano e le avanguardie 1920-1940, Silvana Editoriale, Milano, 2008. M. Isnenghi, L'educazione dell'italiano. Il fascismo e l'organizzazione della cultura, Edizioni Cappelli, Bologna, 1979. |
Note | Realizzato forse per un diploma il bozzetto di autore anonimo “In vetta al pensiero la Patria” prende il titolo dallo slogan che funge da fiero basamento alle figure rappresentate. Al centro, imponente ed innalzata su un podio fregiato da un'aquila - richiamo all'antica romanità cara al regime fascista - la fiera Italia al cui fianco stanno quattro figure, allegorie delle arti e dei mestieri. Il bozzetto aderisce ai principali dettami dell'iconografia mussoliniana in cui la classicità della tradizione e dei valori della romanità divengono emblema della nazione; grande impatto popolare, magniloquenza, celebrazione, propaganda - il tutto rapportato alle nuove direttive razionaliste - vengono utilizzati come efficaci strumenti di comunicazione del regime che vide nel ritorno all'ordine una maniera di formulare uno stile nazionale. Infatti, dopo gli sconvolgimenti sociali dovuti alla guerra, si manifestò la tendenza, in arte, verso un nuovo ordine, che rivalutava il realismo tre-quattrocentesco e quindi la prospettiva, i volumi puri, i valori plastici, aspetti che si leggono anche in questo disegno. |
Riferimenti | Vedi scheda autore
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