Informazioni
| Titolo | Babbo Natale |
| Acquisizione | LEG |
| Autore | Anonimo |
| Categoria | Bozzetto pubblicitario |
| Collocazione | Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia |
| Cornice | |
| Dimensioni | 46x34 cm |
| Epoca | Anni '30 del '900 |
| Iscrizioni | |
| Materiale tecnica | Tempera su carta |
| N inventario | FC100 |
| N inventario fotografico | F:\JPG 100 |
| Nomefile | Scheda 100.xls |
| Proprieta | Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia |
| Provenienza | Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine |
| Restauri | 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007 |
| Stampa | Litografia G. Chiesa - Udine |
| Stato conservazione | Buono |
| Valore assicurativo | 000,00/000,00 Euro |
| Bibliografia | R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002. M. Gallo, I manifesti nella storia del costume, Mondadori, Milano, 1972. |
| Note | Bozzetto per la pubblicità della Coca Cola. Quando il dottor Pemberton ideò Coca-Cola, non esistevano manifesti pubblicitari o spot televisivi. Come fare sapere a tutti che era nata una nuova bevanda? Sfruttando i mezzi allora a disposizione e John Pemberton, insieme al suo fidato contabile Frank Robinson, decise di incontrare direttamente il pubblico: si mise a distribuire coupon per l'assaggio gratuito della bevanda nelle strade di Atlanta, mentre Robinson inviò a tutti i cittadini il coupon direttamente a casa! Questa forma di marketing così innovativa per l'epoca proseguì con Asa Candler, che comprò i diritti di Coca-Cola da John Pemberton: nei punti vendita inviò un quantitativo di Coca-Cola gratis e 128 coupons a chi abitava nelle vicinanze. Con un investimento di soli 5 centesimi a bevanda, Candler si assicurava così che 128 potenziali consumatori provassero la nuova bevanda e generassero un positivo passaparola sul prodotto. E questo era solo l'inizio. Le cose stavano per cambiare profondamente. Stava per arrivare la "vera" pubblicità. La pubblicità è qualcosa di relativamente recente: negli Stati Uniti nacque nel 1842. Una delle più importanti agenzie di creatività pubblicitaria di quell'epoca era l'agenzia di William Cheever D'Arcy (1873 - 1948). Era il 1906 e la pubblicità consisteva nel disegnare ritratti. L'agenzia pensò di creare una campagna pubblicitaria con una freccia che puntava al logo: era una soluzione per dare all'immagine incisività grafica. Per più di dieci anni questa immagine fu utilizzata per i manifesti. Fu proprio l'agenzia a cominciare ad usare Babbo Natale per le campagne pubblicitarie invernali. Perché limitarsi all'estate quando anche d'inverno e tutto l'anno la bevanda avrebbe potuto allietare i momenti della vita quotidiana? L'agenzia D'Arcy chiese all'illustratore Haddon Sundblom di creare l'immagine di San Nicola e l'artista, che già conosceva il brand, ideò un Babbo Natale gioviale, rubicondo, vestendolo con i colori tipici del marchio, cioè il rosso e il bianco. Era il 1931 quando apparve il primo manifesto, sulla fabbrica per l'imbottigliamento a Memphis e lo slogan recitava: "La pausa che rinfresca". Ogni anno Sundblom inventava situazioni e pose diverse per il mitico personaggio, fino al 1964. Da allora Babbo Natale non ha più abbandonato la sua bevanda preferita ed è arrivato anche in televisione. |
| Riferimenti | Vedi scheda autore
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