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La Tentazione

Giuseppe Ciotti

Anni '15-'20 del '900

Informazioni

Titolo La Tentazione
Acquisizione LEG
Autore Giuseppe Ciotti
Categoria Bozzetto pubblicitario
Collocazione Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia
Cornice
Dimensioni 21x14 cm
Epoca Anni '15-'20 del '900
Iscrizioni Firmato [verso]: Ciotti
Materiale tecnica Bozzetto - Matita e tempera su carta
N inventario FC093
N inventario fotografico F:\JPG 093
Nomefile Scheda 093.xls
Proprieta Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Provenienza Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine
Restauri 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007
Stampa Litografia E. Passero di G. Chiesa - Udine
Stato conservazione Buono
Valore assicurativo 000,00/000,00 Euro
Bibliografia P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002.
M. Gallo, I manifesti nella storia del costume, Mondadori, Milano, 1972.
A. Villari (a cura di), L'arte della pubblicità. Il manifesto italiano e le avanguardie 1920-1940, Silvana Editoriale, Milano, 2008.
L. Damiani, Arte del Novecento in Friuli, Edizioni Del Bianco, Udien, 1982.
Note Bozzetto firmato sul retro da Giuseppe Ciotti. Un demone sogghignante, che sembra essere fatto di quelle stesse fiamme che lo lambiscono, versa seducente una bevanda - rossa anch'essa come il Lucifero ammaliatore - ad un vecchio frate il quale appare intimidito, dal volto crucciato, ma incapace di respingere il misterioso elisir. Il bozzetto è certamente realizzato per la pubblicità di qualche bevanda alcolica, un liquore o un amaro. L'autore ricorre a due soggetti molto spesso protagonisti "individuali" di affiches pubblicitari di bevande alcoliche che, in questo lavoro di Ciotti, si trovano insieme a giocare un'ironica sfida tra tentazione e riluttanza. Ma forse ciò che l'immagine intende suggerire è l'invito, verso un'ipotetico osservatore, a concedersiun'innocente trasgressione. Artista poliedrico, Giuseppe Ciotti, nato a Udine nel 1898, si dedicò oltre che alla pittura da affresco a quella da cavalletto, all'illustrazione, al disegno per medaglie e bassorilievi e alla realizzazione di vetrate. Al periodo che lo vide impegnato come artigliere nella Grande Guerra risale la sua transitoria partecipazione al futurismo. Residente stabilmente a Roma dal 1927, Ciotti strinse amicizia con il noto mecenate Alfred Willhelm Strohl Fern che gli concesse un piccolo studio nella sua villa capitolina. Qui avvenne l'incontro con i pittori della scuola romana e con il linguaggio del Novecento a cui aderì. Conobbe Giorgio De Chirico, Carlo Levi, Cipriano Efisio Oppo e Francesco Trombadori che rinsaldarono in Ciotti la concezione della pittura come ricerca del vero e come fedeltà alla grande tradizione pittorica classica italiana. Particolarmente attratto dalla tecnica ad affresco (di cui avrebbe avuto la cattedra di insegnamento presso la Scuola delle arti ornamentali di Roma) dipinse anche ritratti, nature morte e paesaggi. Durante l'avvento del fascismo il regime gli assegnò come studio uno degli edifici al Foro italico, dove continuò a lavorare fino al 1975. Morì a Roma nel 1991.
Riferimenti Vedi scheda autore
Vedi scheda Stabilimento Passero-Chiesa
Vedi scheda pubblicità commerciale

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