Più la guerra continuava, più miseria era. Le coperte le facevamo di stoppa e di carta pressata. I paioni lavorati a rete di carta pressata. Vestiti di carta e ortica che facevano un gran prurito sulla pelle. Per mangiare non era rimasto che rape e cappucci, poche patate. Si andava a prender le bucce nell’immondizia delle cucine. Si le mangiava crude sporche di terra con la fame che si aveva.
[dalle memorie di Maria Hofer, Gorizia]