Martedì 12 novembre 2013 alle 17, nella sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, si terrà il secondo appuntamento della rassegna “I luoghi e la scrittura”, che proporrà il ritratto dello scrittore e saggista Giorgio Voghera, scomparso l’11 novembre 1999.
Amos Luzzatto amico e già presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sarà il testimone d’eccezione dell’incontro promosso dalla Biblioteca Statale Isontina e dalla Fondazione Carigo e curato dal giornalista Mario Rizzarelli. Lo spunto per la conversazione sarà il documentario “Testimone del ‘900” firmato da Rizzarelli per la rubrica televisiva “Il Settimanale” del Tgr Rai del Friuli Venezia Giulia.
Il legame fra Voghera e Luzzatto, era sia familiare sia intellettuale. “I miei primi ricordi di Giorgio, che tutti chiamavano affettuosamente “Nini”, spiega Luzzatto, risalgono all’infanzia, quando da Roma venivamo a fare i bagni a Trieste. Egli fu per me una sorta di fratello maggiore, mi ha visto crescere”.
Quando uscì nel 1961 per Einaudi il libro “Il segreto”, firmato dall’anonimo triestino e da tutti attribuito a Guido Voghera, Luzzatto non ebbe esitazioni: “ero convinto che l’autore non poteva che essere Nini”.
L’incontro sarà aperto a tutti.
Amos Luzzatto amico e già presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sarà il testimone d’eccezione dell’incontro promosso dalla Biblioteca Statale Isontina e dalla Fondazione Carigo e curato dal giornalista Mario Rizzarelli. Lo spunto per la conversazione sarà il documentario “Testimone del ‘900” firmato da Rizzarelli per la rubrica televisiva “Il Settimanale” del Tgr Rai del Friuli Venezia Giulia.
Il legame fra Voghera e Luzzatto, era sia familiare sia intellettuale. “I miei primi ricordi di Giorgio, che tutti chiamavano affettuosamente “Nini”, spiega Luzzatto, risalgono all’infanzia, quando da Roma venivamo a fare i bagni a Trieste. Egli fu per me una sorta di fratello maggiore, mi ha visto crescere”.
Quando uscì nel 1961 per Einaudi il libro “Il segreto”, firmato dall’anonimo triestino e da tutti attribuito a Guido Voghera, Luzzatto non ebbe esitazioni: “ero convinto che l’autore non poteva che essere Nini”.
L’incontro sarà aperto a tutti.