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PROGETTO

Teatrabilità di Michelstaedter - dibattito e saggio teatrale

16.30 tavola rotonda - 18.30 saggio teatrale, Palazzo Della Torre, via Carducci 2, Gorizia



News pubblicata il
23 / 02 / 2011

"Il fascino di Michelstaedter è il suo pensiero furioso, caustico e demolitore, pensiero contro, così diverso dal coro unanime, nato nell’epoca degli ultimi positivisti e dei nuovi idealisti. Un pensiero che accusa la menzogna e che, tradotto nei fatti, raccoglie il grande esempio di Nietzsche, lo traduce in versi in rime in suoni, lo coniuga nei modi stessi della vita vissuta.
I suoi amori con tre giovani donne di estrazione diversa hanno caratterizzato, fra l’altro, la sua esistenza. Questo dramma descrive la crescita di Carlo attraverso la sua scelta di spostarsi a Firenze, dove prima vorrebbe fare il pittore, ma poi si scopre filosofo. Nelle compagnie che frequenta, fra gli amici, desta un forte sentimento di amicizia, assumendo un ruolo di guida spirituale travolgente nella sua vitalità ed immediatezza.
Il Secolo breve, con la sua ininterrotta serie di eventi tragici e orribili, gli darà ragione di lì a poco, evidenziando senza parafrasi il senso della sua scelta estrema.
Il problema della morte sta al centro della sue riflessione ed egli la vive negli altri, la rappresenta in astratto, inconsapevole di esserle così vicino, ad un palmo. Oggi, un secolo dopo, ci accorgiamo che Carlo ci precede… di un soffio.
"
                                    Dalle Note di regia a Michelstaedter - Biografia di un pensiero furioso 

Come testimoniano i documenti, la vita di Michelstaedter è stata assai ricca di sentimenti sinceri, divisa fra zelante studio e visioni utopiche. Nonostante il carattere fortemente autoreferenziale di certe sue lettere, ma anche delle opere, certo non si potrà associare a lui un’esistenza “teatrale”. La sua “teatrabilità” costituisce tuttavia il presupposto per mettere in scena questo tragico personaggio, cioè per caratterizzarlo esplorandolo nei più svariati aspetti della sua esistenza: dagli affetti umani al pensiero filosofico, dalla sua vena poetica al risveglio di una coscienza etica, dai suoi modi di vivere al profondo del suo inconscio.
La pièce Michelstaedter - Biografia di un pensiero furioso, scritta dall’autore e regista Marco Colli con l’apporto del coautore Antonio Staude e prodotta dal Dramma Italiano di Fiume per la Stagione 2010/2011, è tratta da una sceneggiatura cinematografica dello stesso Colli e di Giorgio Pressburger, ideata tempo fa nella tradizione del cinema d’autore e ad oggi non realizzata. Rispetto al realismo del cinema il testo teatrale, oltre che veicolare le vicende biografiche attraverso numerosi rimandi e tramite un sofisticato intreccio, tende piuttosto all’astrazione e si serve della categoria della verosimiglianza, propiziando l’inserimento di un nuovo personaggio, lo scrittore modernista croato Janko Polić Kamov (1886-1910), contemporaneo fiumano e concittadino absburgico del goriziano.
L’intenzione della pièce è quella di raccontare Michelstaedter mettendo in risalto la fascinazione che i suoi scritti e la sua figura continuano ad esercitare, e nel contempo fornendo il quadro di un’epoca di transizione e di crisi inquadrata nel suo significato per la modernità, attuale anche per il mondo contemporaneo.
Per arrivare a tanto la messa in scena, che con dodici attori e cinque musicisti ha debuttato lo scorso 26 novembre al Teatro di Fiume in occasione del centenario della morte, prevede un insieme di linguaggi paralleli, un continuum di luci e proiezioni di filmati e foto d’epoca, lampi e colori, musica, suoni e canzoni, suggestioni, parole e poesia, dialoghi e monologhi.

Nella tavola rotonda agli interventi di Giorgio Pressburger, Marco Colli e Mario Brandolin seguirà un dibattito aperto, moderato da Antonio Staude, con la partecipazione di Antonio Devetag, Antonella Gallarotti e Cesare Lievi.

In chiusura, grazie a un abbinamento fra la recitazione di parti scelte dello spettacolo, la lettura di alcuni passi dalle lettere e dalle opere michelstaedteriane e l’inserimento di brani musicali
di J. S. Bach e L. van Beethoven, l’attore protagonista della pièce Mirko Soldano, la violinista goriziana Noemi Cristiani e la voce narrante con commenti musicali di Antonio Staude,
offriranno un saggio teatrale per aprire una finestra su alcuni degli aspetti trattati nello spettacolo prodotto dal Dramma Italiano del Teatro Nazionale Croato Ivan de Zajc di Fiume.

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