Nell’ultima seduta del Consiglio di Indirizzo, presieduto dall'avv. Franco Obizzi, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia ha approvato il bilancio consuntivo dell’esercizio 2009 predisposto dal Consiglio di Amministrazione, che chiude con un avanzo di 4,3 milioni di Euro, inferiore di circa il 40% rispetto a quello del 2008 a causa del mancato dividendo del Gruppo Intesa Sanpaolo. L’avanzo è interamente destinato - effettuati i necessari accantonamenti ai sensi della normativa vigente ed attingendo in piccola parte ai fondi di stabilizzazione per le erogazioni – all’attività istituzionale 2010.
Il piano di interventi varato per il 2010 è pari a 4 milioni di Euro, a cui si aggiungono disponibilità residue per oltre mezzo milione, quindi leggermente inferiore a quello realizzato nel corso del 2009, durante il quale sono stati deliberati Euro 5.310.450, oltre ai fondi destinati al Volontariato a sensi di legge. A fronte di quasi 1.000 progetti presentati, la Fondazione ne ha accolti 715 mettendo in moto e contribuendo alla realizzazione di iniziative stimate in complessivi 43,8 milioni di euro su tutto il territorio provinciale
Da rilevare che il 32,6% di tale somma (corrispondente a 1,7 milioni di euro) è andato al settore dell’arte e dei beni culturali, il 19% al volontariato con oltre 1 milione di euro – dati questi molto significativi in quanto per la prima volta il settore si pone al secondo posto per risorse stanziate -, il 17,3% all’educazione e istruzione con oltre 900.000 euro e il 13,7% allo sviluppo locale. Per quanto riguarda le iniziative a favore dei giovani, se alle risorse destinate specificatamente all’istruzione sommiamo quelle stanziate per l’università e quelle finalizzate alla crescita e formazione giovanile, esse superano 1,25 milioni di euro, corrispondenti al 23,8% del deliberato totale, a dimostrazione dell’attenzione con cui la Fondazione segue questo particolare segmento della popolazione.
Gli interventi realizzati direttamente dalla Fondazione, pari ad oltre 1,1 milioni di euro, rappresentano il 21% del deliberato totale, e riguardano principalmente la gestione del nuovo Polo culturale di via Carducci, dove sono state realizzate nel corso del 2009 tre rassegne espositive, mentre nella Sala Convegni intitolata al conte Della Torre si sono tenuti quasi 100 eventi. I dati attestano come, dopo un breve periodo di “rodaggio”, la Fondazione sia ormai diventata a pieno titolo uno dei maggiori promotori e realizzatori di eventi artistici e culturali di rilievo a livello provinciale, lavorando in grande sinergia e collaborazione con gli altri soggetti del territorio, come rilevato dal Presidente Obizzi.
“Il 2009 è stato un anno molto impegnativo per la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, un anno “straordinario” in quanto si sono evidenziati in modo sempre più marcato gli effetti della profonda crisi finanziaria internazionale che già aveva caratterizzato l’ultima parte del 2008, unna crisi globale che ha colpito tutte le attività economiche ed ha profondamente modificato il modo di intendere e di essere della nostra società, una crisi sulla cui intensità e durata pare rischioso ancor oggi azzardare previsioni.
Le ripercussioni si sono viste purtroppo – come previsto - anche a livello locale e territoriale, con le difficoltà economiche delle aziende che sono ricadute anche sui lavoratori, l’esplosione della Cassa Integrazione e della mobilità, l’aumento esponenziale delle situazioni di povertà, di incertezza, di isolamento sociale, di disagio psicologico.
Nello stesso tempo si sono bruscamente ridotte le risorse che la Fondazione poteva mettere in campo per realizzare la sua mission: è venuta completamente a mancare la principale fonte di introito, il dividendo della holding Intesa Sanpaolo, mentre il rendimento derivante dagli investimenti del patrimonio liquido disponibile è sensibilmente calato. L’ente ha quindi dovuto ridurre e rimodulare i fondi per l’attività erogativa, in quanto chiamata ad un maggiore, forte impegno nel campo del sociale, ponendo grande attenzione alle trasformazioni straordinarie ed epocali che stanno avvenendo nel profondo della società, a cui non si può rispondere con strumenti ordinari e con tempi di realizzazione normali, ma solo con uno straordinario impegno di vigilanza ed uno slancio supplementare, lavorando insieme agli altri enti del territorio.
Nel corso del 2009 la Fondazione ha cercato di mettere concretamente in atto questa “nuova mentalità” sia svolgendo un ruolo istituzionale sempre più attivo sia sviluppando – anche di propria iniziativa – progetti con impatto diretto sul territorio e realizzando innovative forme di partnership pubblico-privata, restando solidamente vicina ai meno fortunati con l’impegno, la serietà, la sensibilità per i temi sociali e l’amore per la propria terra che l’hanno finora contraddistinta. Questa rinnovata operatività è ben evidenziata da alcune iniziative mirate che sono state realizzate nei diversi settori di intervento, e precisamente:
- l’avvio del Progetto Sollievo, opportunamente coordinato con il sistema socio sanitario provinciale e nello specifico con i due Ambiti Socio-assistenziali, mirato a sostenere la domiciliarità, e quindi l’assistenza solidale alle persone con autonomia limitata, specie se anziani, e alle loro famiglie;
- l’adesione al Fondo straordinario di Solidarietà promosso dalla Diocesi di Gorizia e alle iniziative svolte dall’agenzia sociale abitativa Betlem Onlus;
- il sostegno e la valorizzazione delle competenze e delle progettualità giovanili attraverso il Bando di Concorso Giovanidee;
- il fattivo coinvolgimento nei programmi di espansione a Gorizia dell’Università di Trieste con il trasferimento della Facoltà di Architettura e il consolidamento dell’offerta formativa goriziana dell’Ateneo di Udine;
- la gestione diretta del proprio Polo culturale ed espositivo, attraverso eventi mirati a creare convergenze con i principali enti territoriali della provincia ed attivare collaborazioni finalizzate allo sviluppo e valorizzazione del territorio.
Fondamentale ed emblematico è, a tale proposito, il Protocollo d’intesa siglato dalla Fondazione nel marzo 2009 con Comune, Provincia e Camera di Commercio di Gorizia che si pone proprio tali finalità, e di cui il primo – positivo – esempio è rappresentato dalla promozione e realizzazione congiunta delle tre rassegne espositive che hanno come logo comune “Gorizia. Futurismi di frontiera.”
In quest’occasione la Fondazione ha dimostrato di avere raggiunto la piena maturità e di essere in grado di gestire – pur con una struttura operativa estremamente contenuta ed agile – eventi espositivi di grande rilevanza e richiamo turistico, svolgendo nel contempo un prezioso ed insostituibile ruolo di coordinamento a supporto anche degli altri enti locali del territorio.”
Anche per il 2010 l’istituzione goriziana ha voluto confermare, secondo le linee indicate dal Documento Programmatico Pluriennale, la sua attenzione ai bisogni ed alle istanze espresse dal territorio provinciale nei vari campi di intervento, mediante l’assegnazione di Euro 4 milioni, di cui il 30% (Euro 1,2 mil.) al settore dell’Arte e della Cultura e il 25,% all’Educazione e Istruzione (Euro 1 mil), mentre al Volontariato ed allo Sviluppo Locale sarà destinato il 12,5% delle risorse ciascuno, corrispondenti ad Euro 500.000. Il 7% andrà alla Crescita e formazione giovanile, il 5,5% sia alla Ricerca scientifica sia alla Salute pubblica, e il restante 2% alla protezione e qualità ambientale.
Conclude l’avv. Obizzi:
“Abbiamo dimostrato con i fatti di essere un’istituzione che opera in base a valori condivisibili, che sa utilizzare le risorse in modo efficiente, che vuole interagire con gli altri soggetti istituzionali ed associativi del territorio nell’ambito di una sussidiarietà virtuosa, capace di allargare lo spazio pubblico al privato sociale e di rappresentare un moltiplicatore di opportunità ed un valido catalizzatore nella promozione dell’economia locale.
Sappiamo che ci aspettano ancora anni difficili, in cui al calo di risorse corrisponderà invece una rinnovata ed ampliata richiesta di finanziamenti, sia da parte degli enti locali e territoriali che dal variegato mondo dell’associazionismo che contraddistingue la nostra provincia. Sappiamo che gli effetti della crisi si faranno sentire in modo ancora maggiore, che sarà necessario creare nuove sinergie e collaborazioni per poter rispondere in modo efficace ai bisogni del nostro territorio, ma siamo anche consapevoli di avere la volontà e gli strumenti per operare al meglio, pur nei limiti delle nostre possibilità, al servizio della comunità isontina.”
Il piano di interventi varato per il 2010 è pari a 4 milioni di Euro, a cui si aggiungono disponibilità residue per oltre mezzo milione, quindi leggermente inferiore a quello realizzato nel corso del 2009, durante il quale sono stati deliberati Euro 5.310.450, oltre ai fondi destinati al Volontariato a sensi di legge. A fronte di quasi 1.000 progetti presentati, la Fondazione ne ha accolti 715 mettendo in moto e contribuendo alla realizzazione di iniziative stimate in complessivi 43,8 milioni di euro su tutto il territorio provinciale
Da rilevare che il 32,6% di tale somma (corrispondente a 1,7 milioni di euro) è andato al settore dell’arte e dei beni culturali, il 19% al volontariato con oltre 1 milione di euro – dati questi molto significativi in quanto per la prima volta il settore si pone al secondo posto per risorse stanziate -, il 17,3% all’educazione e istruzione con oltre 900.000 euro e il 13,7% allo sviluppo locale. Per quanto riguarda le iniziative a favore dei giovani, se alle risorse destinate specificatamente all’istruzione sommiamo quelle stanziate per l’università e quelle finalizzate alla crescita e formazione giovanile, esse superano 1,25 milioni di euro, corrispondenti al 23,8% del deliberato totale, a dimostrazione dell’attenzione con cui la Fondazione segue questo particolare segmento della popolazione.
Gli interventi realizzati direttamente dalla Fondazione, pari ad oltre 1,1 milioni di euro, rappresentano il 21% del deliberato totale, e riguardano principalmente la gestione del nuovo Polo culturale di via Carducci, dove sono state realizzate nel corso del 2009 tre rassegne espositive, mentre nella Sala Convegni intitolata al conte Della Torre si sono tenuti quasi 100 eventi. I dati attestano come, dopo un breve periodo di “rodaggio”, la Fondazione sia ormai diventata a pieno titolo uno dei maggiori promotori e realizzatori di eventi artistici e culturali di rilievo a livello provinciale, lavorando in grande sinergia e collaborazione con gli altri soggetti del territorio, come rilevato dal Presidente Obizzi.
“Il 2009 è stato un anno molto impegnativo per la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, un anno “straordinario” in quanto si sono evidenziati in modo sempre più marcato gli effetti della profonda crisi finanziaria internazionale che già aveva caratterizzato l’ultima parte del 2008, unna crisi globale che ha colpito tutte le attività economiche ed ha profondamente modificato il modo di intendere e di essere della nostra società, una crisi sulla cui intensità e durata pare rischioso ancor oggi azzardare previsioni.
Le ripercussioni si sono viste purtroppo – come previsto - anche a livello locale e territoriale, con le difficoltà economiche delle aziende che sono ricadute anche sui lavoratori, l’esplosione della Cassa Integrazione e della mobilità, l’aumento esponenziale delle situazioni di povertà, di incertezza, di isolamento sociale, di disagio psicologico.
Nello stesso tempo si sono bruscamente ridotte le risorse che la Fondazione poteva mettere in campo per realizzare la sua mission: è venuta completamente a mancare la principale fonte di introito, il dividendo della holding Intesa Sanpaolo, mentre il rendimento derivante dagli investimenti del patrimonio liquido disponibile è sensibilmente calato. L’ente ha quindi dovuto ridurre e rimodulare i fondi per l’attività erogativa, in quanto chiamata ad un maggiore, forte impegno nel campo del sociale, ponendo grande attenzione alle trasformazioni straordinarie ed epocali che stanno avvenendo nel profondo della società, a cui non si può rispondere con strumenti ordinari e con tempi di realizzazione normali, ma solo con uno straordinario impegno di vigilanza ed uno slancio supplementare, lavorando insieme agli altri enti del territorio.
Nel corso del 2009 la Fondazione ha cercato di mettere concretamente in atto questa “nuova mentalità” sia svolgendo un ruolo istituzionale sempre più attivo sia sviluppando – anche di propria iniziativa – progetti con impatto diretto sul territorio e realizzando innovative forme di partnership pubblico-privata, restando solidamente vicina ai meno fortunati con l’impegno, la serietà, la sensibilità per i temi sociali e l’amore per la propria terra che l’hanno finora contraddistinta. Questa rinnovata operatività è ben evidenziata da alcune iniziative mirate che sono state realizzate nei diversi settori di intervento, e precisamente:
- l’avvio del Progetto Sollievo, opportunamente coordinato con il sistema socio sanitario provinciale e nello specifico con i due Ambiti Socio-assistenziali, mirato a sostenere la domiciliarità, e quindi l’assistenza solidale alle persone con autonomia limitata, specie se anziani, e alle loro famiglie;
- l’adesione al Fondo straordinario di Solidarietà promosso dalla Diocesi di Gorizia e alle iniziative svolte dall’agenzia sociale abitativa Betlem Onlus;
- il sostegno e la valorizzazione delle competenze e delle progettualità giovanili attraverso il Bando di Concorso Giovanidee;
- il fattivo coinvolgimento nei programmi di espansione a Gorizia dell’Università di Trieste con il trasferimento della Facoltà di Architettura e il consolidamento dell’offerta formativa goriziana dell’Ateneo di Udine;
- la gestione diretta del proprio Polo culturale ed espositivo, attraverso eventi mirati a creare convergenze con i principali enti territoriali della provincia ed attivare collaborazioni finalizzate allo sviluppo e valorizzazione del territorio.
Fondamentale ed emblematico è, a tale proposito, il Protocollo d’intesa siglato dalla Fondazione nel marzo 2009 con Comune, Provincia e Camera di Commercio di Gorizia che si pone proprio tali finalità, e di cui il primo – positivo – esempio è rappresentato dalla promozione e realizzazione congiunta delle tre rassegne espositive che hanno come logo comune “Gorizia. Futurismi di frontiera.”
In quest’occasione la Fondazione ha dimostrato di avere raggiunto la piena maturità e di essere in grado di gestire – pur con una struttura operativa estremamente contenuta ed agile – eventi espositivi di grande rilevanza e richiamo turistico, svolgendo nel contempo un prezioso ed insostituibile ruolo di coordinamento a supporto anche degli altri enti locali del territorio.”
Anche per il 2010 l’istituzione goriziana ha voluto confermare, secondo le linee indicate dal Documento Programmatico Pluriennale, la sua attenzione ai bisogni ed alle istanze espresse dal territorio provinciale nei vari campi di intervento, mediante l’assegnazione di Euro 4 milioni, di cui il 30% (Euro 1,2 mil.) al settore dell’Arte e della Cultura e il 25,% all’Educazione e Istruzione (Euro 1 mil), mentre al Volontariato ed allo Sviluppo Locale sarà destinato il 12,5% delle risorse ciascuno, corrispondenti ad Euro 500.000. Il 7% andrà alla Crescita e formazione giovanile, il 5,5% sia alla Ricerca scientifica sia alla Salute pubblica, e il restante 2% alla protezione e qualità ambientale.
Conclude l’avv. Obizzi:
“Abbiamo dimostrato con i fatti di essere un’istituzione che opera in base a valori condivisibili, che sa utilizzare le risorse in modo efficiente, che vuole interagire con gli altri soggetti istituzionali ed associativi del territorio nell’ambito di una sussidiarietà virtuosa, capace di allargare lo spazio pubblico al privato sociale e di rappresentare un moltiplicatore di opportunità ed un valido catalizzatore nella promozione dell’economia locale.
Sappiamo che ci aspettano ancora anni difficili, in cui al calo di risorse corrisponderà invece una rinnovata ed ampliata richiesta di finanziamenti, sia da parte degli enti locali e territoriali che dal variegato mondo dell’associazionismo che contraddistingue la nostra provincia. Sappiamo che gli effetti della crisi si faranno sentire in modo ancora maggiore, che sarà necessario creare nuove sinergie e collaborazioni per poter rispondere in modo efficace ai bisogni del nostro territorio, ma siamo anche consapevoli di avere la volontà e gli strumenti per operare al meglio, pur nei limiti delle nostre possibilità, al servizio della comunità isontina.”