Un progetto che mira a concedere alle famiglie che assistono a domicilio persone non autosufficienti alcune ore settimanali di “sollievo”, affidando i propri cari a persoie preParate e fidate.
Questo uno degli obiettivi del “Progetto Sollievo”, oggetto questa mattina della firma cli un protocollo tra i presidenti degli Ambiti Distrettuali Alto Isontino e Basso Isontino, rispettivamente Silvana Romano e Mario Schiavon, e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Franco Obizzi. «Generalmente l’assistenza prestata dagli operatori dei Servizi si rivolge alla persona parzialmente o non autosufficiente, ma non si occupa del famigliare che lo assiste — ha rimarcato Silvana Romano, assessore comunale al Welfare a Gorizia -. Tuttavia, va tenuto in conto che se la persona malata gestita a domicilio non è un costo per la sanità, potrebbe diventarlo il famigliare esposto in modo continuativo a condizioni di stress fisico e psicologico». Con la firma del protocollo dunque, prende avvio una collaborazione che tende a incrementare il livello dei servizi rivolti alla fscia cli popolazione non autosufficiente, occupandosi anche dei familiari che assistono le persone in condizione di limitata autonomia. In particolare, l’obiettivo è sostenere quei soggetti che non possono contare su una rete familiare allargata, ma anche supportare i casi in cui il “caregiver” (chi cioè si occupa dell’assistenza) ha un’età avanzata. Ma in cosa consiste concretamente il progetto? Gli ambiti distrettuali si impegneranno ad attuare dei progetti assistenziali individualizzati rivolti a sostenere le famiglie con una attivazione o un ampliamento del servizio di assistenza domiciliare, garantendo dei “pacchetti ore gratuite” che permettano al familiare accudente di prendersi dei tempi per sé. La definizione dei Progetti Individualizzati viene elaborata, congiuntamente con la famiglia che beneficia dell’intervento, dai Servizi Sociali dei Comuni.