Si tratta di una iniziativa estremamente qualificata: un'esperienza culturale che grazie al suo essere itinerante è anche turistica, e che nei diversi appuntamenti previsti affiancherà ospiti tedeschi e italiani, grazie alle recitazioni bilingui e alle traduzioni simultanee.
Il progetto è nato nell’ambito delle relazioni internazionali che da qualche anno si sono sviluppate a Palazzo Lantieri di Gorizia, storica dimora nella quale si vanno susseguendo, su iniziativa della famiglia proprietaria e grazie alla collaborazione di soggetti pubblici, importanti attività nel campo dell'arte, quella contemporanea in particolare, e della cultura.
" L'invisibile è in Friuli Venezia Giulia" ripropone, in ambito stavolta squisitamente letterario, un obiettivo già identificato da precedenti manifestazioni svoltesi a Palazzo Lantieri: il fatto culturale va costruito e condiviso oltrechè per il suo intrinseco valore anche per la sua capacità di liberare i confini dal significato di limite, e utilizzarli invece quali stimolanti occasioni per il dialogo al di sopra delle diverse storie, lingue, culture. In occasioni come le “Giornate internazionali degli autori”, gli eventi permettono di innalzare il colloquio tra artisti e pubblico in una dimensione che è autenticamente europea.
Gli scrittori, artisti e studiosi di area tedesca, austriaca, italiana e slovena che partecipano al progetto sono stati coinvolti attorno all'opera del poco più che cinquantenne autore tedesco Peter Waterhouse.
Nato a Berlino nel 1956 da padre inglese e madre austriaca, ma formatosi nel clima multiculturale e plurilingue viennese, Waterhouse è parzialmente noto ai lettori italiani attraverso il volume Fiori, edito da Donzelli. Inoltre, alcuni suoi testi fanno parte dell' antologia della poesia tedesca edita dal quotidiano La Repubblica .
Con le sue traduzioni di Biagio Marin e Andrea Zanzotto, Waterhouse ha contribuito in misura notevole alla conoscenza e alla diffusione della cultura italiana nel mondo di lingua tedesca. Al Friuli Venezia Giulia lo scrittore è legato da una pluridecennale frequentazione dei luoghi e da una profonda relazione con la sua letteratura.
Il libro di maggior respiro di Peter Waterhouse, Krieg und Welt (Guerra e mondo), pubblicato nel 2006 e già considerato una pietra miliare della letteratura del XXI secolo (non ancora tradotto in italiano), affronta alcune delle principali questioni del nostro tempo: la violenza della guerra e i pre-giudizi, le esclusioni, i confini che si creano attraverso la manipolazione del linguaggio. L’opera segue le tracce del padre di Waterhouse, ufficiale dei servizi segreti britannici, dalla base militare di Sennelager in Vestfalia sino al Friuli Venezia Giulia, regione che occupa un posto centrale nell’intera geografia poetica della narrazione, e poi a Berlino, in Asia, in Carinzia, in Slovenia.
Ai luoghi e personaggi citati nel libro di Waterhouse ( come Andrea Zanzotto, Biagio Marin, Dante, Giuseppe Zigaina, Pier Paolo Pasolini, le cui opere saranno discusse e interpretate da attori e commentatori) saranno dedicati i diversi appuntamenti in programma.