In oltre 600 metri quadrati perfettamente attrezzati e dotati della più avanzate tecnologie di protezione, allestiti nel vecchio palazzo del Monte di Pietà, in via Carducci, lantica via dei signori nel cuore storico di Gorizia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia celebrerà, con apertura al pubblico, a partire dal prossimo 5 ottobre, il 150° anniversario dellinaugurazione del primo fondamentale collegamento ferroviario di Trieste a Vienna, e quindi al cuore del centro Europa, di cui lemporio triestino divenne, proprio a partire da quegli anni, il principale e spesso fiorente porto commerciale.Dalle Alpi allAdriatico in ferrovia: con la Meridionale (1857) e con la Transalpina (1906) è il titolo della grande mostra con cui la Fondazione goriziana inaugurerà, il prossimo giovedì 4 ottobre, alle ore 18.00, la stagione espositiva nella sua storica ma nuova, elegante sede, restituita alla fruizione di tutta la comunità isontina e regionale a seguito di un accorto e lungimirante investimento, accompagnato a un sapiente recupero edilizio e funzionale.Tre anni più tardi, nel mese di ottobre 1860, la Südbahn (Ferrovia Meridionale) si collegò a Gorizia via Aurisina andando così a unire la Trieste Vienna con la rete ferroviaria del resto dellItalia del Nord, via Cormons Udine, divenuta completamente italiana dopo il 1867, in esito ai trattati seguiti alla terza guerra dindipendenza italiana. A Trieste, «Città immediata dellImpero» e capoluogo del Küstenland (Litorale), territorio italiano della Corona austriaca e autonoma circoscrizione regionale amministrativa che accorpava la Contea Principata di Gorizia e Gradisca e il Margraviato dIstria, si moltiplicò in termini esponenziali larrivo di merci, di uomini, di capitali, di idee e, in un flusso virtuoso, crebbero leconomia e la cultura, mentre si allargavano gli orizzonti fisici e mentali delle genti che vivevano a Sud e a Nord dellimpero e che in poche ore potevano raggiungere le grandi capitali del centro Europa, per incrementare scambi di merci o per farvi studiare, in una realtà statuale costituzionalmente poliglotta e multietnica, i propri figli, o viceversa, in pari tempo, potevano arrivare ai porti alto adriatici, al mare, e alle spiagge. La rete ferroviaria negli anni seguenti si sviluppò da Trieste, con gli ulteriori collegamenti della Monfalcone-Cervignano (1894), inserita presto nella rete italiana del basso Friuli via S. Giorgio di Nogaro (1897), con la costruzione della ferrovia Transalpina (1906), e poi, quasi alle soglie del grande conflitto, con lattivazione della linea Cervignano-Aquileia-Belvedere - Grado fermata (1910), che diede un formidabile impulso alla crescita turistica dellisola.Lelaborazione del progetto scientifico della rassegna espositiva e la sua organizzazione sono stati affidati dalla Fondazione CaRiGo al Centro Studi Turistici Giorgio Valussi, noto da un decennio per le sue iniziative sulla ferrovia Transalpina e sui rapporti tra treni, turismo, economia e cultura.La mostra, che sarà aperta per tre mesi, sino al 6 gennaio 2008, propone ai visitatori oltre trecento pezzi provenienti da collezioni pubbliche e private, italiane e austriache.Sono dipinti, rare litografie, lunghi e spettacolari panorami, progetti originali, manifesti, libri, oggetti e guide depoca i beni culturali che documentano la genialità e la capacità degli uomini, limponenza dei manufatti, le modalità desercizio della linea e le ricadute economiche, specialmente in campo turistico.Due furono i personaggi protagonisti della grande impresa che diede vita alla ferrovia Meridionale: il tedesco triestino Carlo Ludovico von Bruck (1798 1860), grande manager e imprenditore prestato alla politica, che fu ministro del Commercio, Industria e Lavori Pubblici, e a partire dal 1855, ministro delle finanze, e lingegnere veneziano Carlo Ghega (1802 1860), cittadino onorario di Trieste e socio onorario della i.r. Società Agraria di Gorizia, che fu il grande ideatore e realizzatore dellopera.Unampia sezione è dedicata alla costruzione della Südbahn con particolare attenzione al complesso di gallerie e viadotti del Semmering, realizzato in condizioni di eccezionale difficoltà, ma ancor oggi in piena efficienza e alla costruzione dellultimo tratto della Meridionale, Lubiana - Trieste, denominato Karstbahn (Ferrovia del Carso).Larrivo, per la prima volta, della ferrovia in una città ne determinava inevitabili modificazioni; ciò accadde a Trieste con la costruzione della stazione centrale e, mezzo secolo dopo, di quella della Transalpina, a Campo Marzio; ma ancor più sensibile fu lincidenza sullassetto urbano di Gorizia; la costruzione della stazione centrale, infatti, impose la creazione della direttrice stradale corrispondente allattuale Corso, modificando radicalmente la viabilità cittadina e il suo stesso sviluppo edilizio; anche nel capoluogo isontino, come a Trieste, venne costruita a inizio Novecento la bella stazione della Transalpina.E pure a questa linea, a noi ormai divenuta familiare e di cui è appena trascorso il centenario (1906 2006), la mostra dedica ampio spazio e offre materiali sino a oggi sconosciuti o, comunque, mai esposti in Italia.
La parte didascalica dellesposizione è in tre lingue: italiano, sloveno e tedesco.
La rassegna è curata da Marina Bressan, Marino De Grassi e Alessandro Puhali.
Catalogo: Edizioni della Laguna, a cura di Marina Bressan.
Una interessante e attraente sezione della mostra, curata da Giuseppe Ieusig, è composta da modelli di alta qualità di treni che viaggiavano e viaggiano sulle due storiche linee ferroviarie.
Orari della mostra: sabato e festivi 10-13 e 15-19 mercoledì, giovedì, venerdì 15-19